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Recensione

Adriatic Desert

LE SCIMMIE - Adriatic Desert

(2023 - Frekete! Records)

voto:

Tra le band più singolari e visionarie di tutta la scena Stoner (e non solo!) italiana ci sono senza dubbio Le Scimmie. Poderoso progetto nato nel 2007 in terra abruzzese (nei dintorni di Chieti) principalmente dalla mente del chitarrista Angelo Mirolli detto "Xunah".

Recensione

Anamorphosis

NIBIRU - Anamorphosis

(2023 - Argonauta Records)

voto:

Ascoltare un disco dei Nibiru richiede dedizione, impegno e predisposizione ad accogliere un'opera che ti porta in 'altri' luoghi, in 'altre' atmosfere, in 'altri' modi di essere. E' l'opera più ambiziosa ed estrema della loro carriera; 'Anamorphosis' è il sesto full-lenght dei piemontesi Ardath (Chitarra), L.C. Chertan (Batteria) e Ri (Basso) e cancella in un sol colpo tutti gli schemi musicali e commerciali cui siamo abituati.

Recensione

Fukushima

LEVANIA - Fukushima

(2023 - Ad Noctem Records)

voto:

Un goth moderno, molto moderno per questo quartetto bolognese. Per certi versi i richiami industrial soprattutto in canzoni come 'Atelophobia', che con le chitarre djentose rimangono subito addosso e fanno scuotere la testa.

I brani sono tutti ben bilanciati sonoramente, si sente tutto molto bene, le voci non sono sacrificate dal tiro e neanche viceversa quindi ottima produzione. Alcune incursioni Rap, come nella title track rendono questo lavoro ancora piu' eterogeneo di quello che potrebbe sembrare per qualcosa del genere, anche se in alcuni frangenti i riferimento ai Lacuna Coil sono inevitabili, vista anche la collaborazione del bassista Marco Zelati in questo disco.

Recensione

Celestial Vengeance

FLOWERS IN DARK - Celestial Vengeance

(2023 - Autoprodotto)

voto:

'Celestial Vengeance', è l'esordio musicale di una band che si forma nel 1996, i Flowers In Dark.
Dopo varie vicessitudini, un mini, e un paio di interruzioni negli anni dell'attività, finalmente riescono a trovare una stabilità e un equilibrio che gli consente nel 2023 di pubblicare questo primo EP.

Recensione

Novum Ordinem Vetus Emblem

ANGUISH FORCE - Novum Ordinem Vetus Emblem

(2023 - Wanikiya Records)

voto:

Con una carriera ventennale alle spalle e una miriade di pubblicazioni di LP, Ep, Compilation e Video, gli Anguish Force sono uno dei più prolifici monicker della scena heavy italiana. A pochi mesi da 'The W8 of The Future' tornano con nuova musica e soprattutto, e direi finalmente, con la stessa formazione dopo anni di continui avvicendamenti intorno al mastermind LGD, fondatore e compositore della band bolzanina.

Recensione

Part I: FAR AWAY FROM ALL THIS

REVA - Part I: FAR AWAY FROM ALL THIS

(2023 - Autoprodotto)

voto:

Suoni evanescenti, una chitarra che entra progressivamente, si apre così il mini di Reva.

'Conjurer' è il nome dell'intro, che apre all'aggressività della prima traccia black 'I've never been here', velocissima. Il brano è poi segmentato da una parte riflessiva post black, che ha dell'evocativo, con tanto di progressione armonica. Trovo solo un po' sbilanciato il mix, voci con poco volume, ma è anche gusto personale. Il pezzo è moderatamente lungo, ma non stanca, dato che è ben congeniato nel continuo alternarsi del ritmo.

Recensione

Vaccinated With Alcohol

FRANK&STEIN - Vaccinated With Alcohol

(2023 - M.A.Production)

voto:

Cui prodest? E con questa locuzione potrei mettere fine alla recensione, ma voglio essere magnanimo e concedere qualche riga di scritto a questa opera. Otto pezzi di un nulla cosmico che vorrebbero essere degna colonna sonora di fantomatici space movie di serie b, ma che non riescono nemmeno a rintracciare quella verve seminale di certe bands New Wave e Post Punk ("Find The Ghost" che vorrebbe nelle espressioni strizzare l'occhio a Ian Curtis, non ne ha l'essenza emotiva intimistica).

Recensione

Frames

THËM - Frames

(2023 - Overdub Recordings )

voto:

Post Rock, Post Hardcore quello che ci viene proposto dai ThëM combo di fresca formazione (2022) sotto l'egida della Overdub Recordings, etichetta molto attiva nella produzione di band fuori dagli schemi. 'Frames' come dicevo è l'esordio di questo power trio ed è un esordio corroborante nel senso che l'impatto è davvero eccitante.

Dopo lo scoppiettante avvio della potente 'Blinded', la band alterna anche partiture alternative rock al post rock/hardcore di base, e qui si denota la parte depressa e cupa che aleggia su ogni brano, brani costruiti con perizia e tecnica, come 'Restless' vero gioiellino del genere proposto ma non certo l'unico.

Recensione

Duat

ZAGARA - Duat

(2022 - Overdub Recordings CODE 7 Distribution / Plastic Head Megastore / Sounzone.)

voto:

A causa di una serie di disguidi questo cd degli Zagara si era perso nei meandri della nostra redazione e a distanza di mesi riusciamo a recensirlo. Il gruppo, nato nel 2017, si presenta come fautore di musica che spazia su vari versanti, stoner, elettronica, pop e via dicendo.

Recensione

Badlands Ride

SPACE PARANOIDS - Badlands Ride

(2023 - Karma Conspiracy Records)

voto:

Provenienti dalla Alpi occidentali, Cuneo per la precisione, gli Space Paranoids sono un quartetto già affermato con tre album all'attivo ai quali fa seguito questo 'Badlands Ride' che ne sancisce l'avvenutà maturità artistica. Infatti negli 11 brani proposti il quartetto sciorina una prestazione di altissimo livello, a partire dalla produzione perfetta (Riccardo Parravicini) proseguendo per la costruzione dei brani davvero eccelsa. 

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