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THE GLORIOUS SICKNESS

EMPYRIOS - THE GLORIOUS SICKNESS
(2008 - Autoprodotto)voto: 9.5/10
La storia vuole che circa un mese fa il sottoscritto sia andato a trovare il buon Stefano (cantante dei perugini Strider) in quel di Perugia e che sia stato trascinato all’Urban Club; io gli Empyrios fino a quel momento non sapevo nemmeno chi fossero, ma quando hanno cominciato il loro concerto misteriosamente la mia pettinatura è cambiata.
Per tutti quelli che, come me, vivono nell’ignoranza comunico che gli Empyrios sono un gruppo italiano con un curriculum invidiabile e con delle capacità (su tutti i piani) veramente mostruose. Il progetto nasce nel 2001 dalla mente genialoide del chitarrista Simone Mularoni, con l’obiettivo di creare qualcosa di diverso e nuovo. Il gruppo negli anni ha avuto modo di partorire altri promo, tra cui “…and the Rest is Silence” (2007, Burning Star Record), che ha ottenuto recensioni più che positive.
La line up che vediamo è quella che si è delineata alla fine del 2007 e vede, oltre a Simone, Silvio Manicini (voce), Simone Bertozzi (basso e cori) e Dario Ciccioni (batteria), TGS esce per Scarlet Records ed è prodotto da Simone Mularoni stesso.
Non starò sicuramente qui a descrivere traccia per traccia perché sono 12 (è normale che la settimana e l’ottava siano sempre numerata come VII?) e perché questo cd qui si vive e deve essere contemplato.
Lo stile è piuttosto particolare, e come mi suggerisce la loro scheda siamo di fronte ad una commistione tra: Strapping Young Lad, Nevermore, Symphony X, Fear Factory, Yngwie Malmsteen e Meshuggah. Melodia, elettronica, classicità e violenza qui si fondono in un qualcosa di magico e violento, di tecnicissimo ed immediato che invito tutti ad ascoltare con attenzione e, come me, prendere silenziosamente appunti.
TGS è qualcosa che mi ha stupito, specie per uno come me che la mattina si alza con Bil-Ur-Sag dei Morbid Angel, veramente fighissimo. E in live, signori miei, la bravura si vede.
Avete ancora dubbi? Compratelo! E sappiatemi dire cosa ne pensate. Tre tracce su tutte: "The Eve Arose", "Pandemonium" e "The Glorious Sickness".
In questo paese si hanno ancora dubbi sulla nostra scena? Grazie a dio esiste qualcuno che prende le mode e le cestina per sfornare un prodotto quasi perfetto. Volete tecnica con un senso? Lasciate perdere l’ultimo degli All Shall Perish e ascoltate questo. Supportate la nostra scena.
L’unico appunto che mi permetto è sulle linee vocali: ho preferito i “growl” di Simone in live piuttosto che in cd, erano più naturali e diretti e pure la voce principale, l’ho trovata più calda e variopinta.
Ragazzi i miei complimenti. Se passate per il veneto chiamatemi.
Theo Mule