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The Mansions Of Lost Souls

ANTONELLO GILIBERTO - The Mansions Of Lost Souls
(2013 - Self Published)voto: 6.5/10
Il chitarrista neoclassico siracusano ci presenta questo primo lavoro strumentale, interamente registrato e programmato come nel caso delle batterie, dallo stesso Antonello in ogni sua parte. Giliberto vanta un gran curriculum di studi metal, ma anche Jazz e Fusion, così che attualmente pubblica recensioni e trascrizioni per una delle maggiori testate che si occupano delle sei corde: AXE.
Le 12 tracce che compongono questo full lenght sono però di stampo indiscutibilmente Heavy, con le palesi influenze dei maestri Malmsteen (primo fra tutti), Macalpine e Vinnie Moore. Nella propria bio Antonello rimanda all’influenza anche di Blackmore e Page, ma in tutta sincerità quest’ultimo non lo intravedo fra il fitto sweep e speedpicking del nostro bravissimo Giliberto.
Antonello dal 2010 è diventato endorser ufficiale delle chitarre CQuadro, in specifico con la sua chitarra Infinity Signature (per gli amici conosciuta col nome inequivocabile di The Monster) costruita sull’innovativo metodo del Fanned Fretting. Per chi non sapesse cos’è: il Fanned Fretting è la risposta ad uno dei problemi strutturali della chitarra, ovvero il sistema di intonazione: prevede l'utilizzo di una scalatura differente per ogni corda (cosa che avviene normalmente per il pianoforte, dove le corde deputate ad emettere suoni più gravi, sono più lunghe e di parecchio, rispetto a quelle che producono note acute) in modo da migliorare la tensione e l'intonazione. Risulta visivamente strano, ma suonare questo tipo di strumenti non richiede molta pratica. E' infatti molto naturale per la mano seguire l'andamento inclinato: più ci si avvicina alla paletta e più la mano tenderà ad aprirsi ed essendo ogni tasto inclinato rispetto all'asse della corda, la forza risultante e lo spazio necessario per variare la nota saranno di valore inferiore rispetto ad una tastiera tradizionale, così che i bending risultano essere molto morbidi da eseguire, permettendo di montare corde con spessore maggiore a parità di morbidezza. Il movimento stesso del bending prevede una forza cinetica (rotazione della mano) e non direzionale(allungamento verso l'alto), e il sistema Fanned non fa altro che facilitarlo.
Ma tornando all’argomento principale, ovvero la nostra recensione, direi che “The Mansions Of Lost Souls” ha tutte le caratteristiche tipiche che ci potremmo aspettare da un disco del genere, ovvero una fortissima dose di tecnica e velocità, fughe impossibili, contaminazioni (ormai parecchio sdoganate) di chitarre classiche, molta melodia e doppie casse con “bpm” da Helloween. Fin troppo tipiche direi, nel senso che alla fine, non sentiamo assolutamente nulla che non sia già stato sentito.
Per gli amanti del genere, potrà probabilmente essere una caratteristica “positiva”, ma per il sottoscritto, che già dagli ottanta si è fatto sanguinare abbondantemente le orecchie con i duelli fra la Stratocaster di Yngwie e la Yamaha DX7 di Johansson, non proprio.
Inoltre la pur lodevole volontà di registrare tutto da solo, ha i suoi limiti, specialmente da un punto di vista squisitamente “audio” se non si hanno a diposizione i mezzi tecnici di Prince o dei Rammstein…sì insomma, la batteria elettronica non è esattamente il massimo in questo disco, diciamolo. Comunque Giliberto è al suo primo lavoro, quindi ha tutto il modo ed il tempo di lavorare sul proprio songwriting e magari approfittare della propria ampia cultura sullo strumento per creare qualcosa di più personale. E noi (plurale diaboli et maiestatis) saremo qui ad aspettarlo.
Evol McDevil