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Totentanz
NEUMA - Totentanz
(2013 - Autoprodotto)voto: 7.5/10
Credo che bisognerebbe erigere una statua alla prima persona che ha unito il termine post alla denominazione di un qualsivoglia genere musicale. Per il semplice motivo che in generale questo termine riuscirebbe a rendere interessante qualsiasi cosa. Ha fascino, punto. Ecco allora che leggere post metal e post rock nella descrizione dei Neuma non mi ha lasciato alternative: questo disco dovevo necessariamente recensirlo io.
Titolo strano quello dell'album, 'Totentanz'; e di certo non sono più usuali quelli delle tracce, ma del resto potevamo aspettarci altrimenti? Ma veniamo all'ascolto. C'è della pesantezza nell'atmosfera che i Neuma creano, ma non si ha mai la sensazione di esserne oppressi, di venirne schiacciati. Tutt'altro. Il mischiare lo stoner degli Sleep alla psichedelia di Isis e Cult Of Luna produce un risultato avvincente: i Neuma appaiono magistrali quando si tratta di essere monolitici, prendendo una linea e ripetendola, ripetendola a oltranza ('Episema' è forse l'esempio principe), ma sanno il fatto loro anche quando si lanciano in rielaborazioni di tinte post rock, avvolgendole in una connotazione oscura, fatta di subdoli arpeggi che ricorrono in vari brani.
Altra caratteristica che ho trovato piuttosto interessante, i Neuma tendono spesso a lanciarsi in divagazioni ai limiti dell'improvvisazione (mi vengono in mente alcuni deliri solistici di Iommi nei live dei Sabbath), salvo poi tornare all'ordine deliziandoci con melodie sopraffine ottimamente strutturate: succede in 'Punctum', succede in 'Quilisma', tende in generale a ripresentarsi con le dovute variazioni del caso. Pur seguendo un medesimo filo conduttore, ciascun brano gode di un'autonomia insindacabile; e questo a dispetto della totale assenza della voce. La supremazia degli strumenti. Per come interpreto io la musica, è 'Podatus' la ciliegina sulla torta, il terno al lotto: esplosioni post rock camuffate con distorsioni ribassate, suoni subdoli, atmosfere avvolgenti.
Recensione un po' retorica la mia, ma d'altronde come non esserlo di fronte a un lavoro del genere? Musiche come questa trovano già una prigione nelle note del pentragramma, figuriamoci nelle lettere dell'alfabeto. Il nome stesso, del resto, dice tutto. Ma una cosa devo aggiungere: più che post, i Neuma sono oltre...
Francesco Salvatori