Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Mexican Way (Unplugged)

RAIN - Mexican Way (Unplugged)
(2013 - Aural Music)voto: 8/10
Tornano i bolognesi Rain con una nuova formazione: è infatti arrivato Antonio Olivo (Artifex) al basso, e con un nuovo lavoro, questa volta unplugged, che nulla ha a che vedere con i progetti metal/rock della band felsinea, i quali vedranno la luce tra un anno circa. Quindi, dopo 'XXX' che aveva sorpreso i fans per una rivisitazione più 'tenera' dei vecchi successi, ci troviamo di fronte ad un'altra iniziativa un po' particolare, ma in fondo i ragazzi si son voluti divertire con questo progetto unplugged, che li vede protagonisti di una mexican way da non confondere quindi con l'attitudine stradaiola e metal che è alla base della fortuna della band.
E allora prendiamo questo 'Mexican Way' per quello che è, cioè un diversivo anche se ormai cinque anni da 'Dad Is Dead' son forse un po' troppi. Si parte con la title track, cantata in spagnolo, chitarre elettroacustiche, refrain ballabile, divertimento e goliardia assicurati. Parti di melodia e ritmi country con ovvi riferimenti a sonorità blues tex/mex, insomma sarebbe mica male come soundtrack di un western più moderno.
Si prosegue con 'Hard Proof', intensa e molto "american way", un viaggio nelle infinite autostrade degli states, tra Tesla e blues e l'ancor più suadente 'Eleven Days' che vede una struggente interpretazione vocale di Francesco "Il Biondo" Grandi, accompagnato dall'incedere musicale che passa dall'acustico iniziale alla più vivace parte centro/finale.
'Fallen Angel' prosegue in questa parentesi di appassionata intensità, che sicuramente riscuote/erà molto successo nei live unplugged, che la band porta in giro da un po' di tempo, piacevolissimi gli arpeggi delle chitarre di Massimiliano Scarcia e Amos Amorati, e non da meno le parti vocali specialmente nel finale che ne fanno il brano più bello del cd.
La cover di 'Ride Like The Wind' suona fresca e piena di energia grazie anche alle percussioni molto efficaci che fanno venir voglia di imbarcarsi in un lungo viaggio senza tempo alla scoperta di luoghi sconosciuti, accarezzati dal vento caldo del Mexico. Anche qui gli arpeggi chitarristici sono ai livelli massimi.
Completamente stravolta e proposta in lingua spagnola 'Whiskey On the Route 666' che era l'inedito di 'XXX' e devo dire che questa versione a me piace e nemmeno poco, fosse altro per la parte emozionale che riesce a trasmettere, ancora intensità e cuore messi in mostra dai Rain, e ancora ottime percussioni curate da Giacomo Calabria.
Siamo al giro di boa ci andiamo ad ascoltare la seconda parte di questo 'Mexican Way' che mi sta sorprendendo non poco, infatti dopo un primo ascolto che mi aveva un pò lasciato perplesso, mi son lasciato trascinare dai ritmi diversi dal solito trito e ritrito metal/rock, ogni tanto bisogna pure trovare qualcosa di diverso sia pure sempre emozionante.
Così 'Bet That I Lie' si presenta come una ballata per cuori teneri, da adolescenti alle prime sere d'amore insieme, mentre 'Tijuana Jail' (cover dell'ex Gunnies Gilby Clarke) ci trasporta col suo blues e il suo ritmo western invitandoci a ballare senza freni inibitori, qui la presenza del nuovo arrivato Antonio Olivo si fa molto attiva, e siamo su livelli ottimali, tra le migliori del cd.
Torna il pathos e l'emozione con 'Whitemoon' che ci prende l'anima e la travolge con tanta passionalità e con suoni caldi e avvolgenti. 'Love In the Back' sfocia in ritmiche boogie e non mi colpisce più di tanto al contrario di 'Time Like These' cover dei Foo Fighters che la stessa band di Dave Grohl ha proposto in versione acustica e devo dire che i nostri Rain se la cavano egregiamente non temendo il confronto che potrebbe sembrare impari. Anzi in alcuni momenti le chitarre mi piaccion di più, bravi.
Si arriva al gran finale con la sorprendente versione di 'Bangbus' e se già conoscete l'originale, che era molto ritmata e ai confini tra hard rock e metal, resterete ben sorpresi da questa versione acustica e mexicaneggiante ma non meno graffiante!
Tirando le conclusioni i Rain con 'Mexican Way' escono fuori dal canonico heavy metal che è loro marchio di fabbrica, ma colpiscono decisamente nel segno con suoni freschi e avvincenti, inutile dire che se siete aperti a qualsiasi cosa che possa darvi emozione questo è un cd da non perdere.
Klaus Petrovic