Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
0 (zero)

OPTHALIDON - 0 (zero)
(2012 - Autoprodotto)voto: 8.5/10
L’industrial metal, quello “vero”, si sviluppò all’inizio degli anni '90, sulla scia degli americani Ministry ed ebbe un fortissimo impulso in Europa, in particolare con le bands del rooster della Earache. Anche il nostro Paese visse un periodo molto prolifico di esperimenti, progetti e bands che assorbirono e rielaborarono questa nuova corrente musicale.
I torinesi Opthalidon, anche se nascono musicalmente nel 2010, si rifanno esattamente a questa matrice sonora e la rinnovano correggendo e rivisitando certe divagazioni e influenze che l’industrial ha subito nel corso degli anni.
Anche in Italia le ingerenze con il metal più estremo, come ad esempio gli Aborym, o la vena oppressiva che sconfinava nel drone a seguito di album epocali come Vae Solis degli Scorn o Pure dei Godflesh portarono a ridefinire i canoni dell’industrial metal.
Non conosco chi o che cosa si nasconda dietro il moniker di Opthalidon, ma dalla loro bio scopro che si tratta appunto di un progetto per andare “oltre” esperienze precedenti in Tronus Abyss e Rosa Antica.
Questo album è eccellente.
Per chi, come me, ha digerito difficilmente gli spunti intimistici dei Tronus Abyss o non ha trovato longevità in certi lavori basati esclusivamente sull’oppressione ridondante dell’elettro-noise," 0 (zero)" è l’album che aspettavamo.
L’apertura "Dead River" getta le fondamenta sonore sulle quali si erige l’intero disco. Si capisce anche che gli Opthalidon seguono un proprio istinto, senza premeditare quanto ho appena scritto riguardo all’evoluzione dell’industrial in Italia; ma i risultati sono oggettivamente quelli.
"Mr.Grady" è il brano più rappresentativo, con influenze Pitchshifter da Desensitezed fino ad Embedded dei Meat Hook Seed; il tutto con un arrangiamento assolutamente immediato e, se vogliamo “moderno”. Un brano carico di pathos che si colora di molteplici sfumature, senza cadere mai in visioni troppo sognanti ed eteree (pregevolissimi gli inserti di chitarra, o di una sintesi di questo strumento, sulla parte finale del pezzo). Il tema del “male” cieco e funesto di "Mr.Grady" da “Shining” di Kubrik, divampa e tratteggia spire contorte e marchia l’ascoltatore in maniera indelebile.
"Dead Meat" prosegue con incedere più carismatico, le scelte sonore sono sempre azzeccatissime e si nota una peculiarità nella ricerca dei campioni sonori, sia elettronici che analogici. Da rimarcare una certa linea melodica che, nonostante la struttura forzatamente “meccanica”, permane anche nei campioni più piccoli o di sottofondo. Ottime le linee di “basso” che spaziano dal downsample grind fino al dub (da rimarcare un omaggio a Morricone nella parte centrale).
C’è spazio per un breve viaggio introspettivo su "Flowing Time"; breve perché, nonostante la durata del pezzo si manda giù come una compressa per poi godere dei suoi effetti collaterali.
La conclusiva "Tetraktys Hermetica" completa l’album, con un incedere ritmico più sottile. Una base ritmica che si sgretola sotto gli inserti noise e le vocals lancinanti. Brano più ortodosso e regolare, comunque una degna conclusione per una morte meccanica.
Gli unici aspetti che potrei considerare migliorabili riguardano il mixaggio che, in alcuni casi, tende a separare eccessivamente le frequenze, ma anche in questo caso magari è una scelta deliberata degli Opthalidon per rendere il compound sonoro più articolato e se vogliamo “impegnativo” da seguire; e forse la durata non eccessiva del disco.
Per chi è rimasto insoddisfatto dall’evoluzione dell’industrial sempre più selettivo e di nicchia, legato a viaggi onirici ed introspettivi spesso troppo soggettivi, questo album sicuramente aprirà nuovi orizzonti. Un lavoro completo e ricco di molteplici sfaccettature, sicuramente non per tutti. L’insoddisfazione vi coglierà solo dopo averlo apprezzato in pieno.. perché starete già aspettando un altro album degli Opthalidon.
Fourarms