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First Ride

TrackList
01. Mental Blindness
02. Red Blood River
03. Rock Out (Fool)
04. A Chopper from Hell
05. Burn the Witches
06. Night of the Storm II
07. Kingdome's Free
08. A-Train
09. Struggle for Breathe
10. In Your Faces
11. Feel the Fire
HELL'S CHOPPER - First Ride
(2013 - Autoprodotto)voto: 6.5/10
Dopo una demo nel 2010, ecco il primo full-length, la prima "prova su strada" degli Hell's Chopper, quintetto di Lecco che, senza troppi giri di parole, e come si intuisce già dall' iconografia, si inserisce nel solco della NWOBHM (New Wave Of British Heavy Metal) di scuola Judas Priest - da cui la particolare trama degli assoli - non disdegnando qui e là dei tocchi di tipico thrash anni '80.
Il disco si apre con "Mental Blindness", dove, dopo un intro inquietante scandito dal suono di una campana, giunge un riffing in stile slayeriano, su cui si ricama subito un up-tempo di estrazione Tipton-Downing, formando un brano che non può lasciare inerte un amante del genere. Molto efficace anche il cambio di ritmo centrale, dove, successivamente all' assolo, un breve rallentamento apparecchia per la sfuriata finale. Si mantiene nella stessa scia anche "Red Blood River", mentre la seguente "Rock Out (Fool)" si sposta verso un hard-rock/heavy-metal decisamente più "festaiolo".
Il Chopper torna sulla strada maestra con la roboante "A Chopper from Hell", brano-manifesto solido ed adrenalinico, e "Burn the Witches", che recupera un repertorio targato WASP. "Night of the Storm II", poi, dà ulteriore conferma della potenza che il combo lecchese sa originare. Da questo punto in poi, però, il disco inizia a suonare prevedibile se non troppo monotono, con brani come "Kingdom's Free" e "A-Train" che risentono di eccessivo manierismo. Idem per le successive "Struggle for Breathe", "In Your Faces" e "Ride on You!", che nulla tolgono in quanto a impatto e grinta, ma nemmeno nulla aggiungono a quanto già sentito in precedenza. Una menzione a parte merita "Feel The Fire", che, soprassedendo su qualche leziosismo di troppo, si propone come la traccia migliore del disco, insieme alla citata opener.
In definitiva, un disco certamente godibile e ben fatto a livello di produzione, raccomandato agli amanti dell' heavy metal tradizionale, quello che "puzza" di birra, motori e giacche di pelle.
Francesco Celeste Farro