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Anno zero

TrackList
01.I keep pretending
02.Chase the nowhere
03.Concrete jungle
04.Frozen
05.So far away
06.Crawling
07.Did you let me down
08.Judith
09.The 3rd Chance
10.I am gonna miss you
BLOODY MARY - Anno zero
(2014 - Valery Records)voto: 8.5/10
I Bloody Mary sono un gruppo milanese attivo sin dal 2000, cominciano subito a lavorare dei pezzi in stile Him e 69 Eyes e si fanno da subito notare nella night life lombarda sia per le sonorità e l’impatto che sanno dare sul palco, molto curato e dannatamente dark.
La cronologia discografica include i primi due EP 'Bloody Zero Live' e 'Red e Rosemadder' senza supporti di etichette finchè nel 2005 entrano a far parte della famiglia della label inglese SixSixSix Records e pubblicano l’album 'Blood’n’Roll'. Dal 2010 ad oggi sono appoggiati dalla compaesana Valery Records ed oltre l’album che andrò a recensire ora, hanno pubblicato anche 'Party music Graveyards' seguito da una tournè Europea e nazionale di grande riscontro.
L’album non prende titolo da nessuna delle 10 tracce ma, personalmente, titolo e copertina fanno pensare all’esasperazione, la speranza di una rinascita per il mondo che man mano stiamo distruggendo senza pietà….Il primo contatto col disco è una base fredda elettro-dark e malinconica seguita da una cassa della batteria di Juerghen dove poi si aggregherà ad essa un basso deciso e curato da Stranger. La voce di Aldreban si presenta in stile new wawe per il primo pezzo 'I pretending' e per quello seguente 'Crawling' ma non rimarrà in questo modo per tutto l’EP, infatti in 'Chase the nowhere' l’espressione vocale è prettamente in stile gothic con batteria lineare e basso gracchiante, accenni di chitarre dolci create da La Mountain e Dave, spesso all’unisono col basso comunicando preoccupazione per un futuro mancante. Non si fanno mancare niente, nella quinta traccia 'Concrete Jungle' incontriamo uno stile industrial tedesco, freddo e pesante. Proseguendo, come varianti di genere incontriamo 'Judith' e 'Frozen' tipicamente gothic rock, facilmente ascoltabili da tutti. 'The 3rd chance' (ottava traccia) è propriamente in stile Him, romanticismo gotico molto apprezzato da genere femminile. Il penultimo pezzo 'So far away' ha un’ impronta rock, lento pesante e molto angosciante, cupo e cavernoso. L’ultimo pezzo 'I am gonna miss you' è nuovamente in forma gothic rock per un finale decisamente non calante che fa terminare l’album senza noie.
Per gli amanti di tutti i generi citati lo consiglio calorosamente, lo consiglio anche a chi non conosce bene i vari generi e vogliono farsi un idea ben precisa di questo mondo oscuro e maledettamente cupo.
Stay Metal!!
Erika LadyBass