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Ideological Carnage

BLASKHYRT - Ideological Carnage
(2014 - Autoprodotto)voto: 6/10
Gli emiliani Blaskhyrt dopo innumerevoli e travagliati cambi di line up arrivano a far vedere la luce a questo 'Ideological Carnage', album dal sound death che punta più al tecnicismo sonoro che alla radice innata del genere, come sound potrebbero essere accostati a band come Psycroptic ed Obscura giusto per capirci.
'Erase the weak' con il suo intro è la canzone più lunga di quest’album, che dà subito l’idea del sound della band, come detto sopra, un tappeto di blast beats e voce cavernosa che strizza l’occhio a tecnicismi sonori.
Nelle successive 'Deceptiveness of appearances' ed 'Ideological carnage' si nota oltre alla prova dietro le pelli che rappresenta la marcia in più di tutto il lavoro, la tenuta della metrica e della sezione ritmica, sempre quadrata e senza sbavature.
Negli altri pezzi, da 'Metastasi' a 'Covenant of corruption' la tematica è sempre la stessa, le aperture tecnico melodiche sono interessanti ma ancora troppo acerbe per definirne uno stile personale, ma è apprezzabile l’apertura anche perché è retta da solide basi sia tecniche che esecutive nelle prove personali degli strumentisti, che da una buona costruzione metrico musicale dei pezzi.
Uno buona band con un buon album, sicuramente troppo minimalista per poterne definire un proprio stile, anche perché quando si orientano le sonorità verso il technical, nella maggior parte dei casi si perde di vista che il genere d'origine era il death, ma per ora il sound tiene.
In futuro curerei di più la registrazione, che in un genere come questo rappresenta un valore superiore all’esecuzione stessa a volte.
Una buona band, con ottimi musicisti che è d’obbligo rivedere in futuro, per valutare i frutti di questo 'Ideological carnage' di sufficiente valore.
Furia Hellcommander