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Pinng - Or the Underwater Adventures of a Young Cthulhu

KING BONG - Pinng - Or the Underwater Adventures of a Young Cthulhu
(2014 - Mother Fuzzer Records)voto: 8/10
Con grande stupore, mi appropinquo a recensire una band di rock psichedelico di Milano. Rimango spiazzato poiché essendo della stessa città, ho sempre visto pochissime realtà di questo tipo.
I King Bong nascono nel 2008 e la loro carriera è fatta di sperimentazione tra stoner e psichedelia. Tra il 2008 e il 2012 pubblicano due album con un buon riscontro da parte di pubblico e critica. Affascinata da ciò, la Moonlight Records mette sotto contratto la band che si appresta a pubblicare il terzo album “Space Shanties“.
I nostri, ritornano con un progetto interessante e ambizioso; infatti si tratta di una suite di 35 minuti. Suite decisamente devastante e spaventosa, quasi horrorifica.
Il tutto, è costruito attorno a un riff di chitarra pesantissimo (primi Cathedral o anche il Paul Chain di “King of the Dreams/Ash”) dal quale si sviluppano intrecci di chitarra devoti alla psichedelia più malata e al doom piu’ sperimentale. Certe atmosfere mi portano alla vecchia colonna sonora del film “Shock “di Mario Bava (dei romani Libra) ; infatti pur non trattandosi di progressive rock, si respira una certa aria devota alle colonne sonore dell’epoca. Un bel concentrato di sonorità.
Nella mia cultura musicale italiana potrei dire che veramente in pochi hanno saputo miscelare e congegnare tutte queste idee. Si passa da ritmi molto serrati ad atmosfere floydiane o alla Goblin.
Nella metà del pezzo troviamo stacchi quasi progressive (certi arpeggi mi hanno ricordato “Moonchild“ dei King Crimson) e il vecchio Acid rock inglese. Ottimi fraseggi blues, che servono a calmare le acque prima del gran finale; infatti un potentissimo riff di chitarra e una potentissima sezione ritmica, chiudono il pezzo con buona originalità.
Esperimento riuscito? Direi proprio di si. Comunque, credo che solo chi non possiede limiti musicali, potrebbe assaporare questo concentrato di oscurità e malattia.
Rimaniamo in attesa di altre sperimentazioni artistiche da parte dei King Bong.
Domenico Stargazer