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Life Illusion

TrackList
01. Fallen Rain
02. 2067 (Height the Light)
03. Rise Again
04. The Twilight
05. Escape from Death
06. Life Illusion
07. Nobody Lies
08. Front the Door
09. Wait For Change
10. After the Rain
11. Time of Faith (Bonus Track)
CRAZY RAIN - Life Illusion
(2014 - Red Cat Records/The Orchard/Audioglobe)voto: 7.5/10
Se per molti i Crazy Rain potrebbero sembrare una band di recente formazione, scandagliando nel profondo del metal italiano vi accorgerete che così non è. Infatti la band apuana nasce nel lontanissimo 1988 ed ha già due album all'attivo, oltre a due promo/demo. Addirittura il loro secondo album 'Scream and Shout' vide la luce nel 1994 in Inghilterra, dove la band potè anche promuoverlo suonando nella terra di Albione svariati concerti. Da allora tra nuovi generi musicali che avevano parzialmente soppiantato l'heavy metal e qualche problema di formazione la band si prese una pausa ritornando tra di noi un paio di anni fa producendo in collaborazione con Olaf Thorsen un promo di buon successo che ne permise il ritorno sui palchi.
Adesso dopo la necessaria gestazione trova la luce questo imponente album dal titolo 'Life Illusion' che andrò ad analizzare.
Suoni e canti mediorientali aprono 'Fallen Rain' la quale dopo poco deflagra in un potente concentrato di suoni metal fusi con del sano hard rock dal quale esce il lato melodico della band, Giacomo Gianfranchi (alias James Ivory) si impone sin da subito con la sua splendida voce creando il giusto feeling con il suono proposto dagli altri componenti della band. Che dire, qualità massima per un brano decisamente perfetto. E allora a questa partenza col botto fa subito seguito la tambureggiante '2067 (Heigth the Light)' potente concentrato di heavy metal senza fronzoli o alchimie, granitica e diretta, ancora la voce a farla da padrona mentre le chitarre di Emiliano Galli (lead, sick and rithm) e Elvio Pisani (alias Hellview, rithm) strappano applausi a scena aperta duettando all'impazzata, tra tapping dive bombs e drop d, che si distinguono in ogni singolo brano.
Si muove tra ritmi duri e rallentamenti melodici 'Rise Again' con delle linee di chitarra spaventose e un coro che lascia un marchio indelebile sull'ottima riuscita della canzone grazie anche alle parti vocali dell'ospite Cristina Aroni.
Territori più darkeggianti vengono esplorati con 'The Twilight' ma non per questo c'è un cedimento compositivo, anzi, i Crazy Rain rilanciano sul piatto le loro fiches puntando a scolpire il loro nome in alto sulla montagna dove troneggiano gli Dei del metal. A metà strada tra dark ed epic metal, ma sempre perfetti in tutto.
'Escape from Death' come un treno in partenza muove lentamente gli ingranaggi, ma una volta in moto parte senza più fermarsi se non al capolinea con passaggi sempre più decisi e doppia cassa ad opera di Federico Cecchini il quale in coppia con Martina Carpanese al basso che ha registrato l'album prima di uscire dalla band compone una sezione ritmica di spessore pronta a distruggere tutto come si conviene nei grandi pezzi metal classici. Tellurici!
Arriviamo così alla title track, sei minuti in cui i Crazy Rain sciorinano il meglio di se iniziando in acustico e proseguendo su ritmi massicci e mai domi, con la consueta spruzzata di melodia che rende il tutto più che piacevole a chiunque si avvicini o ami il metal quello vero senza tante influenze o contaminazioni esterne. Spettacolare il solo di Emiliano!
Con 'Nobody Lies' si modifica l'impatto sonoro tra momenti sincopati ed altri hard rock, forse il brano meno incisivo di 'Life Illusion'. 'Front the Door' si regge su una forte dose di melodia che la accompagna in tutto il suo percorso struggente, vagamente nella voce in particolar modo ci sento dei passaggi vicini ai Queensryche più melodici, splendida la parte centrale quando salgono i toni e tutto sembra avvolgerci in un incantesimo senza fine.
Sulla stessa linea la lunga 'Wait For Change' dove le chitarre come al solito riescono a imprimere la propria legge costruendo trame intricate per un brano dalle tinte fosche e cupe.
'After the Rain' è un breve passaggio arpeggiato e struggente che chiude l'album se si esclude la bonus track 'Time of Faith' che è stata registrata con la nuova line-up che prevede l'ingresso di Simone 'Caxixo' Lavorini al basso. Brano quest'ultimo in versione garage ma che di da la misura che il nuovo materiale in preparazione per un futuro cd è davvero potente e su coordinate ancora più dure di quanto sentito fino ad ora.
Concludendo direi che quello dei Crazy Rain è un ottimo ritorno, potenza, melodia, doti compositive elevate, insomma tutto il necessario per avere un posto di riguardo nel panorama metallico italiano. Bravi!
Klaus Petrovic