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The Attraction of Opposites

TrackList
01. Luxury of a Distraction
02. The Witness
03. Missing Words
04. Alive
05. The Big Trick
06. Touching the Rain
07. Cynic
08. Living Today
09. Third Millennium Man
10. Noir Desire
11. Ink
12. Your Way
13. ReaLies
RAVENSCRY - The Attraction of Opposites
(2014 - Revalve Records)voto: 9/10
I Ravenscry appongono una fiera firma al loro nuovo lavoro in studio, “The Attraction of Opposites”. Si tratta della terza fatica del quintetto milanese, preceduta da un Ep ed un Lp. Oltre ad essere un ottimo lavoro che sicuramente farà parlare di se.
“The Attraction of Opposites” si presenta come un prodotto curato e fresco di matrice moderna e di larghe vedute, spaziante in diversi campi musicali e stilistici. Sia la produzione che la composizione di ogni brano permette di leggere il chiaro amore di questi ragazzi per la musica ed in particolare per la buona musica, quella che si ascolta con piacere e si ammira.
Le forti ispirazioni rock e di gruppi più tendenti alla fascia commerciale del proprio pubblico come gli Evanescence sono ancora presenti nel sound dei Ravens, anche se, a differenza di molte (troppe) band ispirate da tali elementi, questi vengono finalmente accolti ed amalgamanti nel tutto, non vanno a porsi al di sopra della creatività innata dei musicisti bensì entrano a far parte della loro consapevolezza. Con questi ed altri, tanti altri, elementi nasce “The Attraction of Opposites”.
La traccia d’apertura "Luxury of a Distraction" presenta subito un gruppo a cui piace giocare con i propri strumenti e divertirsi nell’arrangiare, una sezione ritmica compatta e decisa che presta supporto alle ottime voci di Giulia. La componente metal del gruppo si fa sentire ancor più forte in composizioni come la seguente "The Witness", in cui riff dal sicuro impatto si fanno largo fin dall’introduzione del brano.
D’altra parte, "Missing Words" chiede un ottimo appoggio di tastiere e synth che, a differenza di molti altri gruppi del genere, i milanesi in questione non abusano ma utilizzano con giusta parsimonia. L’altalenante "Alive", con i suoi passaggi lenti, melanconici e forti, melodici si colloca a buon posto per dar riposo prima di "The Big Trick", una delle miglior riuscite dell’album laddove i toni si fanno accattivanti e catchy, ed anche la voce si allontana dallo stile un po’ troppo sinfonico che presenzia tutto l’album per far posto a provocazioni con più carattere e voglia d’osare. La canzone è chiusa da un ottimo solo in opposizione con l’inizio ritmico e sincopato.
Tutto procede bene con “Touching the Rain”, il cui standard la penalizza forse dopo l’esperienza di “Alive” e “The Big Trick”, ma i Ravenscry si riprendono con “Cynic” ma soprattutto con il sorprendente, curioso e ben accetto stacco jazzistico di “Living Today”, alla faccia di chi fin’ora li aveva ancora considerati dei cloni o dei sempliciotti female-fronted (ne abbiamo fin troppi di quelli per carità!).
“Noir Desire” ed “Ink” si collocano all’inizio della fine e sono sicuramente delle canzoni che col tempo I fan sapranno apprezzare meglio e trovare il loro carattere personale dopo vari ascolti, mentre si torna alla carica con “Your Way” e “ReaLies” a chiusura di album e a riconferma dell’ottimo stile e sound creatosi dai Ravenscry.
In definitiva, i ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro e portato un eccellente contributo alla scena del metal moderno che si sta diffondendo, dimostrando che la creatività personale deve andare a braccetto e prendere forza dai propri punti di riferimento piuttosto che scadere in un copia-incolla generale. Bravi!
Marian Hevein