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Symphony Of Pain

TrackList
1. Intro
2. The children are waiting
3. Empty words
4. Human vivisection
5. The deathwish
6. Corpse embodiment
7. Imperfect comprehension [Bonus track]
GRAVESTONE - Symphony Of Pain
(2014 - Sliptrick Records)voto: 7.5/10
Dalla Capitale, i Gravestone ci omaggiano di una signora ristampa, ad opera della Sliptrick Records.
Stiamo parlando di "Symphony of Pain", album d’esordio del combo capitolino in quel del 1994 che, a vent’anni di distanza, ci offrono le loro origini con qualcosa in più: la bonus track Imperfect Comprehension.
Riproporre il passato per prepararsi al futuro.
La band, infatti, è impegnata nelle registrazioni del prossimo disco, la cui uscita è prevista per il 2015.
L’ouverture del disco, indicizzata appunto quale "Intro", è una sinfonia sognante dalle rimembranze arcaiche.
Qualche reminiscenza dei Morbid Angel, che, a onor del vero, delizia parecchio.
Un battito di ciglia e siamo a "The Children Are Waiting", in cui l’intento deathster della band non lascia respiro altro. Ritmiche serrate e dissonanze taglienti rivalutate dal mastering che, rispetto a quello di vent’anni fa, punta molto al tirare su i volumi e far sentire “la pancia”.
"Empty Words" ci porta al climax della poetica della band. Sicuramente tra i brani che ho gradito di più ma in cui sarebbe stato più ottimale un lavoro di editing del disco più accurato. Certo, metto le mani avanti, il lato “grezzo” ci sta tutto e rientra nell’ottica del genere. Ma, avendo apprezzato parecchio il brano, mi sarebbe piaciuto “curato” meglio.
"Human Vivisection" ha attirato la mia attenzione per la precisa preponderanza del basso (e sia!) e per l’incontro scontro tra distorti e puliti. Ritmiche serrate e rallentamenti improvvisi che sanno un po’ di epico sono invece i tratti salienti di "The Deathwish", che ci accompagna verso la chiusura del disco.
La tecnica di questa band death metal “old school” è indubbia. Cori potenti, sinfonie, richiami black metal, ritmiche e soli strutturati ci mostrano un lavoro ben articolato. "Corpse embodiment" ci mostra un tappeto sinfonico e una struttura di cori che ne farebbero un anthem argentiano a tutti gli effetti. "Imperfect comprehension" è la bonus track che chiude il disco, in un crescendo di ritmiche deathster e sentimento black. Lirismi vocali e strumentali si scandagliano improvvisi prima di riprendere il ritmo serrato e concludersi all’improvviso.
Riproporre "Symphony Of Pain" mossa azzeccata per l’acquisizione di nuovo pubblico, in attesa del disco nuovo.
Gravestorm una band da non sottovalutare, come forse troppo è stato fatto finora. Ci si aspetta un tour. E un disco il cui mastering renda giustizia alle intenzioni, anche in un'ottica più "moderna".
Sin