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Make It Real

FIFTH LAW - Make It Real
(2014 - Autoproduzione)voto: 7.5/10
Le giovani leve che imperversano in tutta Italia sono ormai tantissime ponendo ancor di più l’attenzione su quanta bontà ci sia in giro più che in passato indipendentemente dal genere e paradossalmente quasi tutte queste giovani band si ritrovano nella melma della crisi discografica, ergo la passione che muove questi ragazzi è sicuramente maggiore. Qualche anno fa si ambiva il giorno dopo al contratto spesso e volentieri riuscendoci solo mettendo guerrieri o spade in copertina; ho parlato anche troppo. Vorrei dare spazio a cinque ragazzotti di Novara autori di un buon alternative Metal dal taglio melodico . I Fifth Law presentano 'Make It Real', demo di quattro tracce che magari non gode di una produzione eccelsa ma in compenso carne a cuocere ce n’è; sarà il caso di iniziare a parlarne.
“In Media Res” dopo un breve intro delicato ed emotivamente intenso introdotto dall’ugola melodica di Alice Chirico l’alternative metal melodico salta subito fuori, chitarre come il genere impone sorreggono belle armonie vocali delineate dalla giovane cantante che fortunatamente non mi ha ricordato nessuna sua illustre collega in particolare.
Proseguiamo con “Seize Your Time” che in linea di massima segue le coordinate del pezzo in apertura ma con una dose maggiore di appeal commerciale, se dovessi trovare un termine di paragone potrebbero ricordarmi i Paramore in quanto a sound e a ricerca armonica più americana che europea, siamo lontani da proposte tipo Evanescence pur restando in quella scia “pop oriented” che aleggia anche sul giovanissimo combo novarese.
“Quake Inside” merita un ascolto più attento, pur restando in classico alternative riesce poi ad aprirsi in chorus più dannatamente rock ‘n roll, di buona fattura le soliste di Mattia Omarini che finalmente lascia vedere di che pasta è fatto sorretto da una sezione ritmica fondamentale per questo tipo di sound; mi preme dunque menzionare Manuel Damiano Calciati alla chitarra ritmica, Matteo Sacchetto al basso e Samir Bonali alla batteria.
Il quarto e ultimo pezzo “Your Hero” è una bella ballad dai tratti malinconici anche discretamente ricercata. Ci si potrebbe aspettare il classico pezzo che entra subito in testa scopiazzato e riciclato invece ho apprezzato come già detto una buona originalità. In conclusione credo che questi ragazzi abbiano buone potenzialità da far emergere su un lavoro ufficiale sulla lunga distanza che a questo punto ci si aspetta. In bocca al lupo ragazzacci.
Luka ShakeMe Albarella