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Silence

CADAVERIA - Silence
(2014 - Scarlet Records)voto: 5/10
Horns up metalheads, siamo qui riuniti per celebrare l’uscita di ‘Silence’ – nuovo album dei Cadaveria, fresco d’annata, con una dozzina piena di tracce da ascoltare.
Premettendo che il mio giudizio cercherà di essere circoscritto, ammetto di aver riscontrato non poche difficoltà durante la stesura di questo commento: ogni buona uscita (il riferimento è al precedente 'The Shadows' Madame', n.d.Francesco) lascia un solco abbastanza profondo ed evidente, che purtroppo questo album non è stato in grado di colmare o pareggiare.
Mi pareva inizialmente cominciasse bene: “Velo” ed il suo incipit graffiante mi avevano ammaliata a tal punto, da credere ci fosse stata una completa conversione al black metal. Invece con “Carnival of doom”, ma anche più in là, ho potuto ritrovare i clean vocals tanto cari della frontwoman (e che a me non sono mai dispiaciuti) a seguito di drums molto più incisivi con stacchi netti e progressioni sulle corde, gradevoli – seppure solo inizialmente.
Si configurerebbe così come un album più pulito, con una variazione stilistica a partire dalla metà dei brani proposti e una marcata tendenza al refrain, con pochissime – ahimé – variazioni (di cui la maggioranza guitar solos), che a lungo andare mi ha portato all’assuefazione.
A questo punto, le impressioni si destrutturano fino a perdere completamente il proprio fondamento. E’ quanto accade con “Existence”, “Out Loud” e compagnia bella, che finalmente paiono combaciare con il nuovo concetto di ‘blackness’ che si era fatto intendere nel lavoro precedente e che mi aveva entusiasmata. Ritmiche riconoscibili e scandite quasi – letteralmente – da rintocchi di campane, scream graffiante, ma chitarre forse troppo esuberanti coi loro assoli – e questo rende molto più gradevoli quei momenti di pura ambience o piano.
Ciò che più mi ha deluso è stato non trovare nemmeno una traccia in grado di innescare il fatidico loop senza fine, dove gli assoli alla chitarra non bastano a creare l’impressione di ‘memorabilia’ che l’album precedente non aveva disatteso.
Trovando solamente una traccia rispondente ai miei standard (del tutto personali ed opinabili), non posso dire di reputare particolarmente gradevole questo lavoro – e me ne rammarico, essendo stata entusiasta dei presupposti di un tanto acclamato ritorno.
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BlackLux