I sardi Demon’s Bridge partoriscono questi 3 pezzi più intro che delineano 'Perversion in Inhuman Forms', un prodotto dalle tinte brutal death old school, che tra growl cavernoso e ritmiche morbose sarà sicuramente apprezzato dai fan del genere.

'Lacerate her Body', ad esempio, rappresenta al meglio le dinamiche musicali che si esprimeranno poi in 'Perversion in Inhuman Forms' e 'Melted Vulvar Skin', ossia, tempi sempre cadenzati, tra midtempo e blast beat che si attestano sempre in ritmi più cupi che veloci, riff old school perfettamente incastrati in un ottimo timbro vocale ed una sessione ritmica che sia in esecuzione che in registrazione si tiene sempre  ben lontana da moderne innovazioni ma fedele al sound puro del genere.

Difficile giudicare così pochi pezzi, accademicamente dico che sono concepiti e suonati bene, ma per un giudizio veritiero bisogna attendere il full lenght sperando che questi ragazzi riescano anche a metterci del proprio, altrimenti senza personalità diventerebbero una delle tante band clone da annoverare tra i dischi degli intransigenti patiti.

Furia Hellcommander