I Frustration sono davvero malati e marci come poche band che mi è capitato di recensire fino a questo momento,almeno sulla nostra cara e amata Italia di Metallo. Devo dire che la cosa mi piace molto, infatti adoro quelle band composte da soggetti che vogliono divertirsi uscendo dagli schemi tipici di chi suona per apparire oppure "fare il figo davanti gli amici o le fighette di turno". Provenienti da Campobasso, formatisi sul finire del 2008, poi si sono sciolti per qualche anno fino a riformarsi un paio di anni fa, arrivando a proporci "Humanity Through The Madness" dopo una storia tutta loro, un casino terribile praticamente. Complimenti alla tenacia ed alla perseveranza!

L'album, uscito nel settembre di quest'anno e presentato in occasione di apertura ad un concerto dei grandissimi Natron, ci propone tutto il marciume dei sopracitati Frustration che si riverbera in 12 tracce che richiamano dal grind al crust, dal punk'n'roll al black & death metal, ma anche molto allo stoner/doom. Sono marci assai i Frustration e spesso il loro noise, lucido nella sua follia, ci da assaggio di come la band abbia le idee chiare sul sound da proporre, in un genere come questo, ammesso che sia ben definibile, in cui la differenza tra una stronzata suonata tanto per fare casino è assai sottile dal comporre qualcosa di sensato e spaccaculi.

Non sento di dire una fesseria se affermo che questa band dal vivo farà sicuro muovere i culi... sono cosi folli sul cd che non oso immaginare quanto lo siano dal vivo. In grind we crust!!

Federico Falcone