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You Die And I...

TrackList
- Rostov
- She's lying
- Saint from beyond
- Your personal hell
- Astaroth
- 2k12 nails
- Death-row
- Goodnight my shade
- Shinigami
- Orpheo 10
BEJELIT - You Die And I...
(2010 - Punishment 18 Records)voto: 8/10
Se avessi dovuto ipotizzare la proposta di questa band basandomi esclusivamente sulla copertina e sul titolo dell'album, mi sarei aspettato qualcosa di thrash-deathcore brutale e violento; l'ascolto invece smentisce piacevolmente questa pre-impressione: i Bejelit suonano un power metal all'italiana di quello duro e puro, spinto e veloce come da miglior tradizione. Talora le linee sono un po' più cattive, e fa capolino qualche schitarrata furiosa tendente al thrash; oltre a questo si fa notare l'inserimento in qua e in là di elementi sinfonici. Attenzione, ciò non significa che siete davanti ad una di quelle band- tanto in voga al giorno d'oggi- che offuscano il ruolo delle chitarre per dare spazio a archi, violini e quant'altro (non pensate, insomma, a un power-epic tipo Rhapsody): 'You die and I...' è un album che mette in primo piano la furia dei riff di chitarra e il solido pestaggio delle pelli. L'elemento che completa il quadro, come rischiede il power metal, è l'immancabile voce che naviga su tonalità iper-tirate, in questo caso attribuibile all'ugola del valido singer Fabio Priviteria, recentemente rientrato tra le fila della band dopo un album di assenza.
Dieci brani, per circa cinquanta minuti di musica, segnano dunque il ritorno sulle scene dei Bejelit, e lo fanno nel modo migliore: 'You die and I...' è un album riuscito, compatto e trascinante, globalmente privo di punti morti o cali di qualità, e fornito di vari episodi particolarmente felici , ben distribuiti su tutta la durata, il che fa si che l'attenzione resti viva fino alla fine.
Giusto per citare qualche brano, fin dal primo ascolto si distinguono particolarmente 'She's lying', una delle song più thrashy del lotto (specialmente nel ritornello), '2k12 nails', concisa e incisiva, 'Death Row', vagamente proiettata nel passato grazie a qualche soluzione poco comune, ed il mid-tempo 'Goodnight my shade', molto melodico e ricco di pathos, impreziosito da un timbro vocale molto caldo e rilassato.
Al di là di questi brani, anche il resto del disco si mantiene su ottime qualità, dando l'impressione che i Bejelit siano sulla giusta strada. Un unico appunto, penso che 5-10 minuti in meno sulla durata complessiva avrebbero potuto rendere un po' più scorrevole l'ascolto anche alle orecchie di chi non mastica il genere. A parte questo dettaglio, direi che tutto è al proprio posto: 'You die and I...' merita di essere quantomeno ascoltato, e anche qualcosa in più.
Francesco Salvatori