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Till Death and After

TrackList
01. We Are the End of All
02. Till Death and After
03. The Russian Border
04. Sex Machine
05. Drug Your Destiny
06. Devil's Fire
07. Born Under Evil Defence
08. Your Bloody Face
09. White Car Fever
10. Deal of Death
11. Forged in Hell
12. German Metal Attack
HI-GH - Till Death and After
(2015 - Metal On Metal)voto: 8/10
Mi ero già occupato dei romani HI-GH recensendo il precedente lavoro 'Night Dances', e come ebbi a dire erano un po' i figli legittimi dei Fingernails proponendoci quel genere che partendo dallo speed metal sfocia nel punk e nel thrash, e che ovviamente vede capostipiti i Motorhead. A parte questo 'Till Death And After' suona come una ventata di aria fresca in un genere che non è detto sia limitativo se si hanno le doti per suonare. Infatti nei 12 brani qui proposti (11 se togliamo la criptica intro) si denota un passo notevole verso una maturità che prevedo in futuro ci porterà tanti bei lavori in studio.
Questo album esce per la Metal-on-Metal Records ed è un bel colpo per la band romana, la copertina è opera di Jowita Kaminska-Peruzzi e come tutto l'artwork è ben fatta, il booklet contiene tutti i testi e la produzione è praticamente perfetta togliendo forse un po' quel suono sporco che aveva il precedente lavoro. Ma bando alle ciance, qui c'è del buono e già nella tambureggiante title track se ne prende nota, ritmi sostenuti e non potrebbe essere diversamente anche in 'The Russian Border' song dai connotati guerreschi, si sale di livello poi con 'Sex Machine' che vede una costruzione più impegnativa pur mantenendo i canoni usuali districandosi in sei minuti di incontaminato speed metal old school con un finale deflagrante e apprezzato per la qualità delle chitarre di Marco Psyki e Marco RedEyes.
Quello che invece ritengo sia il miglior brano dell'album è senza dubbio 'Drug Your Destiny' con un refreain accattivante e un effetto micidiale per tutti e quattro i minuti, brano che difficilmente si dimentica già dal primo ascolto. Le influenze di cui parlavo a inizio recensione sconfinano spesso anche nel metal thrash teutonico come in 'Devil's Fire' che mi ricorda i Sodom per il suo portamento granitico, stilettate di chitarra e basso che pompa di brutto grazie a Tommaso Slowly che è anche il tignoso cantante, una voce che si accompagna divinamente al suond degli HI-GH!
'Born Under Evil Defence' propone una serie di passaggi da lenti a tellurici ma non riesce a convincermi totalmente, come invece fa la breve ma intensa 'Your Bloody Face' carica a mille, decisamente irriverente e punk con un bel rutto nel mezzo che ,male non ci sta.
'White Car Fever' carpisce i trucchi dello speed inserendo spunti personali e scorre veloce come un fiume in piena talvolta frenato da rocce minacciose lungo il percorso, il nuovo Tito Oki pesta duro sulle pelli tenendo alta la tensione del brano. Ci si scatena con 'Deal of Death' perentoria e dinamitarda, 'Forged in Hell' è come da titolo, forgiata all'inferno, sound perentorio, ritmi serratissimi, un assalto all'arma bianca senza paura!
La finale 'German Metal Attack' è una vecchia canzone degli Hastighed ex band del cantante ormai defunta e qui riproposta in una nuova veste, qui si scatena la furia iconoclasta della band tra Exciter, Sodom e Motorhead più rognosi.
Nel complesso gli HI-GH fanno un ulteriore passo avanti rispetto all'album d'esordio confermando il processo di maturazione che mi aspettavo, lo speed metal italiano e i suoi fans possono stare tranquilli abbiamo un'altra grande band!
Klaus Petrovic