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De Diebus Fastis Nefastis

NEFASTIS - De Diebus Fastis Nefastis
(2014 - Autoprodotto)voto: 7/10
I milanesi Nefastis, formatisi nel 2008, dopo i consueti assestamenti della formazione, arrivano al loro debut album “De Diebus Fastis Nefastis” a fine 2014 in autoproduzione. I Nefastis sono fondamentalmente Simone Colombo (Lead Vocals, Guitars, Orchestrations) e Andrea Lenzi (Guitars, Orchestrations) più alcuni sessioners o partecipanti che li hanno aiutati a completare questo debut sulla lunga distanza, la formazione stabile oggi si completa con Matteo Gullì (bass) e Leonardo Forti (drums).
Ci troviamo di fronte ad un thrash tellurico e potente di matrice europea che sconfina spesso sonorità più estrema (death) attraversato da sfumature power.
Il trittico iniziale, compresa l’introduzione “Black and Demons” chiariscono fin da subito il range sonoro e le proprietà dei Nefastis; abili ad imprimere una buona personalità alla loro proposta. C’è da dire che l’album è articolato in brani ed interludi musicali; questi ultimi sono talvolta distanti dalla proposta dei Nefastis, ma in un certo modo la vanno ad integrare con altre prerogative (progressive ed orchestrale). “Last Days of Autumn” collegata alla evocativa “Cold Wind” fanno da introduzione ad uno dei brani più potenti e convincenti del disco: “Grave of Ice” (dal quale è stato tratto anche un videoclip). “Stream of Consciousness” è un altro brano strumentale molto emozionale ed evocativo, che ci proietta in “First Fear”, pezzo diretto che fluisce deciso con un incedere ritmico e dei cambi davvero intriganti. “Synthetic Plague”, introdotta da “Morning Shadows” è un’altra valida prova per i Nefastis, piglio potente ed arrangiamento molto maturo. “Fucked by Alcohol” che esula leggermente verso lidi più core e irruenti, mantenendo le caratteristiche personali dei Nefastis oltre ad una rinnovata dose di aggressività e potenza; una buona traccia prima della strumentale pianistica conclusiva “Facing New Demons”.
“De Diebus Fastis Nefastis” è un buon lavoro, che si sorregge su 6 brani portanti con una buona dose strumentale ed orchestrazioni, suonato in maniera eccellente. Forse non propriamente “compiuto” come debut discografico, visto anche che si tratta di un concept suddiviso in 4 atti (War- Winter-Dream-Revenge) ma assolutamente valido e ricco di ispirazione. Considerando anche che la produzione è sicuramente all’altezza, converrete nel promuoverli in pieno. Album consigliato (da pochi giorni disponibile anche in free download!)
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