Quinto album per la Power Metal band milanese Drakkar, la cui ultima fatica si chiama "Run With The Wolf" e ci regala quasi cinquanta minuti di ottima musica.

Sulla scena da metà anni novanta il gruppo lombardo non ha bisogno di tante premesse o sviolinate di presentazione, basti sapere che insieme ai più blasonati Rhapsody of Fire, Vision Divine e Labyrinth hanno contribuito alla realizzazione di una realtà musicale che ha caratterizzato il bel paese, per quanto riguarda il metal, negli ultimi vent'anni.

"Run Whit The Wolf" è un full lenght ispirato e potente e  rappresenta sicuramente un egregio proseguo formale nella discografia dei Drakkar, andando ad arricchire quella che è una cornice artistica più che consolidata.

Come da tradizione prettamente tutonica, quello che la band propone è un Power decisamente guitar oriented anche se non manca di un efficace intervento delle tastiere. Robusti riff di chitarra si alternano a ritornelli azzeccati e facili da ricordare, sottolineando il doppio intento di proporre degli arrangiamenti strumentali rocciosi (quasi al limite del trash metal) con una melodia accessibile anche alle orecchie meno avvezze al metallo pesante.

Memorabili sono sicuramente "Under The Banners Of War", "Running With The Wolf", "Watcher Of The Wall" e la mia preferita "Burning", eccelenti songs sia da un punto di vista compositivo che tecnico, queste potranno essere benissimo dei cavalli di battaglia in sede live: grezze al punto giusto e veramente trascinanti. 

I Drakkar hanno saputo miscelare bene diverse influenze musicali andando a creare una sapiente commistione tra Epic, Power e una punta di Thrash metal, immettendo nel mercato della nuova buona musica (dote ormai più che rara al giorno d'oggi).

Se quanto appena letto non vi ha ancora convinto ad ascoltare il nuovo album "Running With The Wolf", sappiate che in alcune tracce di quest'ultimo sono presenti ospiti di tutto rispetto quali: Olaf Thorsen (Labyrinth, Vision Divine), Terence Holler (Eldritch), Mat Stancioiu (Labyrinth) e Paola Correale. Non solo grandi ospiti a farci ingolosire, ma anche la riproposizione di alcuni brani storici della band in cinque bonus track tutte da scoprire.

Non mi resta che augurare ai Drakkar un in bocca al lupo per il loro futuro e a voi amici lettori un buon ascolto e di trovare un'interpretazione vostra al disco.

Stay Metal 

Luca Fiorini