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C.T.T.L.

CROSSING THE THIN LINE - C.T.T.L.
(2015 - Autoprodotto)voto: 7/10
Musica strumentale che attinge a piene mani da post rock e in misura minore post metal, mischiandoli con elementi prog e math e mantenendo sempre un'impostazione tremolante ai confini della surrealtà, con un utilizzo massiccio delle tastiere e un basso molto portante: già da questa prima descrizione dovreste aver capito che questo primo disco dei Crossing The Thin Line ha tutte le carte in regola per piacermi.
I nomi di riferimento sono svariati, ma su tutti mi vengono in mente i Maybeshewill dell'ep Japanese Spy Transcript, dolci e delicati nei suoni ma in grado di tirare fuori il proprio lato più ruvido – seppur per un istante – quando serve, per poi sguinzagliare le chitarre nel proprio delirio di armonie. Il disco parte forte, con 'Nectocaris, Finally' e 'Algae in Mares Limites Convertuntur' spara le proprie cartucce migliori: intensa, dinamica e briosa la prima, atmosferica e sognante la seconda (in cui è concesso il dovuto momento di gloria alle tastiere); poi si avverte forse una leggera flessione, prima della conclusione affidata al post rock più puro di 'Moss Man Regression', un brano il cui finale vale da solo l'intero ascolto.
Ottimo lavoro: referenziale, certo, ma intenso e convincente.
Francesco Salvatori