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Break the Silence

TrackList
01. Sleep No More
02. Revenge
03. Prisoner of Mind
04. Fake
05. My Addiction
06. Save Me from the End
07. Damned
08. Afterlife
09. Lagrimas De Cinixiu (feat.
10. Don't Forget Me
ONYRIA - Break the Silence
(2015 - Autoprodotto)voto: 8.5/10
Il quartetto che compone gli Onyria si presentano sicuri al mondo discografico con il loro debutto “Break the Silence”; i musicisti in questione sono da subito sicuri del proprio operato e non tralasciano nessun particolare, agendo in maniera professionistica e competentemente in ogni sfaccettatura.
“Moderno” è il termine migliore per definire gli Onyria ed il proprio rapporto con la comunità musicale: precedentemente all’album, non hanno rilasciato qualche demo di cover od inediti, ma cercato e trovato l’approvazione del web con rivisitazioni simpatiche e ben fatte sia di pezzi pop come “Skyfall” di Adele, sia di brani ormai diventati patrimonio della cultura generale (“My Heart Will Go On” di Celine Dion).
“Break the Silence” si definisce come un percorso di dieci brani per una durata di quaranta minuti, che fila liscio nel proprio viaggio senza che nessuna traccia stanchi o dia l’impressione di ripetersi. L’offerta musicale in questione è un intelligente uso di risorse ed inspirazioni nello spettro compreso tral symphonic metal ed il gothic rock moderno.
I primi pezzi, “Sleep No More” e “Revenge”, aprono con un approccio catchy e moderno, e magari possono esser forse simili nelle proprie strutture, dando, da un punto di vista di scaletta, un senso di “doppia-apertura”; da subito si nota la modernità degli strumenti e viene sottolineata l’importanza della sezione sinfonica, veramente di grande impatto e ben studiata.
“Prisoner of Mind” è traccia lenta e piena d’atmosfera, in cui il connubio tra la voce cristallina di Helena ed il growl sporco di Simon riporta alla mente alcuni pezzi del periodo storico dei Sirenia ed altre grandi band del genere.
“Fake” ed “My Addiction”, le seguenti in scala, vedono un intensificarsi delle linee melodiche particolarmente catchy e di ottima presa; “My Addiction”, d’oltre, presenta un’ottima e sfrenata sezione ritmica ed orchestrale, molto più presente che fino ad ora.
A seguire, la lenta ballad “Save Me From the End” ci regala un altro momento d’intimità, oltre che, nella conclusione, uno dei migliori assoli dell’album; da qui passiamo a parlare della successiva “Damned”, che riprende a pieno ritmo l’energia: “Damned” presenta atmosfere stregate, ammalianti, misteriose, che si insinuano subdole in sussurri, per tutta la canzone e per tutti gli elementi – un ottimo staccato dal sound più brillante dei pezzi precedenti.
Con “Afterlife” si ripresenta la voce maschile, anche in veste pulita in ottima armonia con la controparte femminile, e forse è un peccato sia stata adoperata così poco in questo prodotto.
C’è poi “Lagrimas De Cinixiu”, dai primi momenti questa canzone catturerà l’ascoltatore senza soluzioni. L’uso dell’italiano, le atmosfere cariche di tensione e terrore, da un carattere ed una personalità nettamente superiore dal resto dell’album. Le linee vocali sono piene e fatte proprie, plastiche e rapitrici, ed il momento “Nu” offerto dal rapper Quilo in lingua sarda rende davvero indimenticabile tale pezzo, considerabile forse un “esperimento”, ben riuscito di sicuro. Una traccia che permette d’aprire nuovi spaccati sul genere e porta davvero a riflettere quando sia importante mettersi sempre in gioco e seguire ciò che si vuole esprimere nella propria musica.
I quaranta minuti giungono al termine con “Don’t Forget Me”, elegante e romantica come ormai abbiamo imparato a conoscere nel sound caratteristico degli Onyria. Il quartetto regala, come detto, un prodotto valido, pieno e potente, moderno, ben curato, ben costruito, che da speranze e passione per un’evoluzione musicale e di carattere, e di certo lascia con la curiosità di continuare a seguirli.
Marian Hevein