Alternative rock quello proposto dai padovani Owl Of Minerva. Questo 'Bright Things Turn Gray' è il loro primo album ed esce per la Jetglow Recordings, dieci brani malinconici ma potenti al tempo stesso. Ottimo booklet interno con tutti i testi. Nessun brano si eleva rispetto agli altri e qui potrebbe essere il difetto più grosso del cd, infatti si arriva alla fine con un senso di incompiuto, ma del resto chi fa questo genere rimane spesso confinato ai margini della scena musicale, perlomeno qui in Italia.

Non disconosco certo il valore dei singoli musicisti, tecnicamente validi ma la mancanza di 2/3 brani che risultino trascinanti per il resto del cd alla lunga pesa, infatti si ha la sensazione di sentire più o meno lo stesso brano ripetuto all'infinito e questo non è bene.

Le atmosfere pumblee di 'Distance' avvolgono con il loro magnetismo corrosivo e 'Bag Of Stones' si dichiara più intensa anche se sempre pervasa da questa dose di malinconia che non ci lascerà mai per tutto il resto del cd. Quella che più mi ha colpito è invece 'House Of Birds Gone Mad' che pur rimanendo ancorata al trend generale sviluppa concetti più concreti risultando più accattivante sia come arrangiamenti che come parte vocale.

Appassionata 'Your City By The Snow' nel suo groove dettato dalle acustiche dolci, perlomeno qualcosa di diverso che si staglia sugli altri brani. 'The Well' è la più metallica del lotto, chitarre pesanti a sostenere la potenza del brano.

In definitiva un cd che passerà inosservato a chi ama il ritmo crudo e tribale ma che affascinerà gli amanti della melodia.

Gary Stone