Nuovo lavoro targato Caelestis, poco meno di due anni dopo 'Heliocardio'. Il mio primo contatto con 'Thelestesia', a dire il vero, va cercato nel brano 'Ode Al Mare' già contenuto nella compilation promossa da Underground Metal Alliance. Adesso che ho in mano l'intero concept album, con tanto di testi e spiegazioni, posso sbizzarrirmi a scoprirlo nella sua interezza.

Il disco parte bene con l'intro 'Simboli': una serie di note morbide, sognanti come il rumore del mare ascoltato dentro una conchiglia. Poi si entra nel vivo dei brani, e si conferma un'impressione che avevo già avuto col lavoro precedente: quella di un'opera compiuta solo a metà. Sì, perché le trame musicali, studiate e curate, hanno tutte le carte in regola per convincere: gettano una solida base fatta di melodie ora sognanti, ora malinconiche, tra gothic, shoegaze alla Jesu, esplosioni di suoni quasi post-rock ('Il Profumo Del Sole') e momenti semplicemente non catalogabili ma sempre incentrati sulla raffinatezza delle armonie. La voce (femminile) però, proprio non riesco a capirla. Laddove ti aspetti un'interpretazione in grado di donare profondità ai brani e alla storia, salta fuori un'intonazione ripetitiva e spesso cantilenata che non ci mette molto a stancare.

Mi dispiace concentrare le mie critiche su un singolo elemento, ma per quante volte abbia ascoltato questo disco provando a trovare un'altra chiave di lettura, non riesco proprio a vederla diversamente. Peccato, peccato davvero perché Caelestis avrebbe potuto diventare uno dei nomi di spicco della scena italiana, e invece mi trovo qui a dargli una mezza stroncatura. Ma magari il mio parere si rivelerà solo una voce nell'oceano, chissà.

Francesco Salvatori