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Lithioland

TrackList
1. #ioNO
2. Il Mondo di Chi
3. Il Mercato degli Eroi
4. Il Silenzio di Dio
5. La Grande Ipocrisia
6. L'Altra Metà
7. Il Nuovo Re
8. Il Prezzo da Pagare
9. Inverno
10. La Realtà
11. La Danza della Pioggia
LITHIO - Lithioland
(2016 - Raw Lines)voto: 6.5/10
Nel 2002 si formano i Lithio, in pieno periodo grunge. Nell’arco degli anni si avvicendano persone e canzoni, che portano la band a suonare oltre 500 live e a calcare i palchi migliori d’Italia e ad aprire i concerti di big del calibro di Linea 77. Nel 2009 esce il loro primo disco, 'Stato d’Anime', con il quale la band fa un fruttuoso tour in tutta Italia. Nel 2012, dopo un cambio di formazione, esce 'Le Verità Nascoste', un concept album che fa conoscere al pubblico la qualità sonora della nuova band. Nel 2013 interrompono l’attività live per dedicarsi alla scrittura del loro nuovo album.
Ed ecco dopo tre anni d'attesa 'Lithioland', il terzo album della band fiorentina.
Si parte con '#ioNO'.
Il brano a parer mio è una botta! E' un apripista devastante! Ti fa sembrare come una molla impazzita durante l'headbanging che inevitabilmente ti costringerà a eseguire.
'Il Mondo di Chi' cambia il tiro seppur sempre sostenuta da possenti riff di chitarra e sfocia in un ritornello che regala nella sua seconda parte un richiamo ai fantasmagorici (per me) Alice in Chains.
'Il Mercato degli Eroi' molto meno ispirata racchiude un mix fra Stone Temple Pilots e Soundgarden e così arriva 'Il Silenzio di Dio' meravigliosa canzone che punta dritta al cuore parlandoci dell'esigenza di lasciar andare una persona che ormai non c'è più.
'La Grande Ipocrisia', 'L'Altra Metà', 'Il Nuovo Re', 'Il Prezzo da Pagare' e 'Inverno' sono brani rockeggianti molto classici e similari. Chiudono il disco 'La Realtà' dove i nostri alzano nuovamente il tiro nella strofa e 'La Danza della Pioggia' bellissima e delicata e che scruta nel conflitto interno di chi quotidianamente brancola nel buio.
PRO
Il singolo '#ioNO'
La cura maniacale dei testi
CONTRO
Le canzoni che s'assomigliano troppo
La linea vocale che non varia
Il disco è in definitiva registrato e realizzato molto bene. C'è però (a parer mio) troppa discrepanza tra i brani. Pochi veramente giusti e altri troppo anonimi. La voce di Daniele Scardina è particolarissima, ma per l'attento ascoltatore non varia molto in tutto il disco e perciò attutisce le potenzialità del medesimo. Vorrei anche capire a quale tipo di pubblico è rivolto. Chitarre groovy quasi metal, cantato e refrain in stile grunge e voce in italiano. Un connubio difficile da mescolare ma naturalmente di grande impatto. Spero che i ragazzi trovino una loro dimensione e che possano entrare a far parte un giorno del mercato degli eroi! Aspetto di poterli vedere live per giudicare ancora meglio. Stay Rock \m/
Ruben Roll



