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L'Ultimo Sole

TrackList
1. Catene
2. Condannata
3. Memoria
4. Cenere
5. Nostro Veleno
6. Nessuno Mai
7. L’Ultimo Sole
8. Scheletro (Bonus CD)
9. Venus (Bonus CD)
GODWATT - L'Ultimo Sole
(2016 - Jolly Roger Records)voto: 7/10
E' impressionante come nel corso degli anni si sia diffusa la scuola del rock dei primi anni '90. Quando debuttarono formazioni come i Kyuss o i Monster Magnet, si aveva la senzazione che qualcosa stava cambiando ma mai si avrebbe avuto la sensazione che dopo piu' di 25 anni il movinento dello "stoner" sarebbe cresciuto in questa maniera.
Ultimamente abbiamo assisitito ad una grande riproposizione di queste sonorità da una moltitudine di formazioni, alcune notevoli e altre un po' meno infatti all'interno della scena ci sono anche formazioni che dopo un buon debutto si sono rivelate poi un po' troppo ripetivive ma non è questo il caso dei Godwatt.
La formazione laziale dimostra non solo di creare un bell'insieme all'interno della loro musica ma hanno il pregio di saper suonare un genere prettamente americano, usando però la lingua italiana. Molto probabilmente è proprio questo che permetterà alla band di differenziarsi dalla marea di gruppi dediti al genere. Brani come "Catene" o "Condannata" si fanno ascoltare con grande facilità e scorrono molto bene difatti il sound sabbathiano non è mai ripetitivo e fine a se stesso.
I Godwatt pur non essendo innovativi (ma probabilmente nessuno si aspetta questo), riescono a colpire nei punti giusti e a differenza di altre band del genere, riescono a comporre dei testi molto significativi. Citando il secono brano "Condannata" : " Lo senti il freddo su di te, lontano è il mondo ormai da te". Come unire il sound dei Maestri Black Sabbath a certe liriche dei primi Litfiba/Diaframma . Brano devastante che con i suoi potenti e oscuri ritmi, potrà piacere a moltissimi appassionati del Doom moderno.
"Memoria" dimostra di essere una delle songs piu' accattivanti dell'intero album. Musicalmente non si differenzia dai brani precedenti ma riesce ad essere accattivante e potente allo stesso tempo. Complimenti alla sezione ritmica che dimostra con sapienza e astuzia, di essere molto capace a dare potenza e struttura ai brani. "Nostro Veleno" e "Nessuno Mai" ci riportano nuovamente nelle sonorità dell'oscurità e non solo musicalmente; infatti, come "Condannata", queste due songs possiedono un alone di mistero che tende a sfociare nel doom/stoner moderno ma con liriche di grande effetto.
Il cantante/chitarrista Moris dimostra una buona interpretazione dei brani e questo giova moltissimo alla proposta dei Godwatt. Dopo la graffiante "L'Ultimo Sole" il compito di chiudere questo buon album viene affidato alle due bonus track: "Scheletro" e "Venus". Se nella prima vengono fuori le influenze di un certo stoner/doom ispirato da alcune sonorità dei Cathedral (periodo The Carnival Bizarre), la seconda lascia il segno attraverso un sound potente ma allo stesso tempo cadenzato che va diretto al sodo.
Buon album che sicuramente piacerà agli amant dello stoner rock piu' classico. La Jolly Roger producendo questo album, c'ha visto lungo.
Domenico Stargazer