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Pay For Pleasure

PAY FOR PLEASURE - Pay For Pleasure
(2016 - Autoprodotto)voto: 7.5/10
Pay For Pleasure è il nome di questa nuova one man band guidata da Anuar Arebi che propone un death metal di chiara ispirazione svedese dei primi anni '90 ( Entombed - Dismember in primis ), il tutto inserito in un concept basato sul dolore declinato in tutte le sue forme; da quello che opprime e schiaccia l'umanità, a quello piu psicologico delle persone malate e di chi li assiste.
"Matter to energy" apre il disco in modo diretto e potente e le influenze Entombed del periodo "Clandestine" sono chiare e nette, sia nel suono delle chitarre che nel programming di batteria.
Oltre ad Arebi, le parti vocali dell'album vengono condivise, a seconda delle esigenze stilistiche, dagli ospiti Michele Montaguti (Electrocution) e Matteo Martelli, che oltre a scrivere i testi, donano varietà ai pezzi, con un cantato più death del primo a quello più hard core del secondo.
Seguono "The Judgment" e "Burning Times of this Anxiety", altra canzone che vede la partecipazione nelle parti soliste di chitarra di Alex Guadagnoli (Electrocution).
"Daze Suffocation" ci porta dalle parti di Tampa con le sue influenze Obituary, mentre il bel arpeggio iniziale di "Everlasting Pain" mi ricorda i Testament di "Return to serenity".
Dopo l'interessante strumentale "Blasted Heart", si torna su atmosfere minacciose con "The Hanged man", traccia che alterna parti vocali con inserti parlati a tratti inquietanti.
L'angoscia e la sensazione di disturbo viene enfatizzata da "State of insanity", canzone che sembra rappresentare al meglio le belle immagini e fotografie che accompagnano il disco.
Chiudono il disco una cover di "Battery" dei sempre immensi Metallica (sempre molto gradita dal sottoscritto) e da "25", guidata dalla bella voce di Stefania Martin.
Se siete fan degli Entombed del periodo "Left Hand path" e "Clandestine", date un ascolto a Pay for Pleasure, non ve ne pentirete.
G.M.Gain