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The Black River

TrackList
- Black River
- Consumer of Souls
- Infamous
- Possessed
- The Clock of Evil
- Hate Christians
- Brain Buried
- Prisoner of Christ
- Purgatory
HASTUR - The Black River
(2016 - Black Tears)voto: 7.5/10
Ci troviamo di fronte ad un album Death Metal dal sapore old school ma completo, che varia nella sua unità, un prodotto maturo e valido, sia per suono che per intenzione.
Nei riff si nota una certa maturità, quel gusto thrash portato però nel metal estremo, derivato da anni di attività.
Stiamo parlando di "The Black River" degli Hastur, gruppo genovese in piedi sin dal '93, in cui militò anche Trevor dei Sadist.
Negli anni subiscono tanti cambiamenti di lineup, tanto che oggi solamente il batterista Hayzmann fa ancora parte della formazione originale.
Quella odierna, che i ragazzi definiscono come molto forte e unita, è composta da:
Napalm chitarra e voce
Grinder basso
Docdeath chitarra
Hayzmann Batteria
(ex membri Sacradis, Sfregio, Eligor con all'attivo altri progetti)
Per quanto riguarda la registrazione, è veramente fatta bene, suoni pieni ed elaborati si intersecano creando un ambiente molto avvolgente, se dovessi scegliere cosa cambiare abbasserei poco il rullante ma stiamo parlando di peli nell'uovo, di inezie...
L' album è stato registrato, mixato e masterizzato nello studio "Blackwave" di Fabio Palombi a Genova, ed è uscito per la Black Tears.
I tempi delle songs non sono elevatissimi e non sono presenti blast o hammer estremi nella batteria, eccetto rarissimi passaggi, è proprio un tipo di batteria alla vecchia maniera, e l'effetto ottenuto è preciso e martellante, ottimizzato dal mixaggio.
Le chitarre mi son piaciute molto e mi hanno incuriosito, non tanto nelle ritmiche, belle ed in linea col genere musicale, quanto per i soli: non è qualcosa di mai sentito, ma la cura dedicatagli me li hanno fatti apprezzare dal primo all'ultimo.
La caratteristica maggiore che noto è l'attenzione per le note lunghe, sia quando le mantengono cambiando l'armonia sottostante, sia quando si svolge su un solo accordo; il resto viene arricchito da scale poste sempre nel punto giusto, alcuni sweep e molta leva.
Il basso ha un ottimo suono e riesce a dire la sua nei pochi spazi che consentono allo strumento di risaltare, e in "The Clock of Evil" inizia il pezzo con un riffone molto gustoso...
Dalla voce pretendo di più invece. In un album di questo tipo solitamente mi aspetto più escursioni tra alti e bassi, mi sarebbe piaciuta un po' più di sperimentazione, dinamiche più concitate. Che il growl è valido non si discute, ma a volte il "pedale basso vocale" appiattisce le potenzialità musicali dei pezzi. Mi riferisco solo ad alcuni punti particolari, perchè l'effetto generale è comunque potente e cattivo, molto old school, niente di nuovo comunque.
Il disco intero ci porterà a ricordarci alcuni gruppi come Morbid Angel per alcune cose, Dismember, e mi hanno anche ricordato gli Arch Enemy di 'Stigmata' per voce e alcune idee melodiche.
Ci saranno alcuni pezzi che ricorderete prima (come in tutti gli album) e cito "Infamous", "The Clock of Evil", "Prisoner of Christ" e "Purgatory" che ho apprezzato particolarmente.
L'album fila liscio ed è piacevole, vi verrà voglia di ascoltarlo nuovamente. Promosso!
MetalSkin



