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Better Beware!

TrackList
- Light behind the Armour
- Black Phantom
- Up is down, Black is White
- Less than Zero
- Firebase Valley Forge
- From an is to a was
- The Absence
- Ninth Ring of Hell
- The Invisible Man
- King of Bottom Feeders
- Total Eclipse
BLACK PHANTOM - Better Beware!
(2017 - Punishment18 Records)voto:
Nati nel 2014 a Milano, i Black Phantom arrivano alla pubblicazione del loro primo album 'Better Beware!'. In realtà non si tratta di musicisti alle prime armi, perchè la band meneghina è un progetto parallelo ai Mesmerize di cui il bassista Andrea Tito è il mastermind e il principale ispiratore. Con lui altri due membri della già citata band, Andrea Garavaglia alla batteria e Luca Belburno alla chitarra. Il quintetto è completato dal secondo chitarrista Roberto Manfrinato e dal cantante Manuel Malini, protagonista di una performance assolutamente sopra la media.
Il sound proposto dal gruppo milanese è un heavy metal classico, condito di sonorità power con qualche sconfinamento verso atmosfere più vicine al prog, che trae gran parte dell'ispirazione dai colossi del metal britannico, su tutti Iron Maiden e Judas Priest. Non mancano però sconfinamenti in terra tedesca, verso Helloween, Gamma Ray e Blind Guardian.
L'apertura del disco è affidata a 'Light behind the Armour', segnata da tutti i canoni cari ai Black Phantom: chitarre taglienti che si scambiano riff e assoli, linee vocali altissime ed una sezione ritmica compatta, dominata dal basso di Andrea Tito. Molto interessante è il bridge strumentale a metà brano che apre la strada agli assoli. Certamente un'opener di grande livello, capace di scuotere dal torpore anche l'ascoltatore più distratto.
Si continua alla grande con la veloce Black Phantom, in cui si distingue ancora il grande talento esecutivo del gruppo ed il talento vocale di Manuel Malini. Dall'heavy/power si vira verso lo speed e la NWOBHM, con un riff graffiante che fa da spina dorsale all'intero brano. Le sorprese positive continuano, nel segno della successiva 'Up is down, Black is white', un pezzo rallentato e pieno di groove, totalmente coinvolgente anche grazie ad un ritornello orecchiabile, quasi catchy. Ricorda 'Mother of Mercy', tratta da 'Final Frontier' e dimostra come i Black Phantom, pur seguendo una linea stilistica precisa, siano in grado di virare a loro piacere verso territori più complessi ed originali.
Si prosegue con un altro gran pezzo di heavy metal con 'Less than Zero', semplice e lineare con ritmiche martellanti e una voce da applausi. Ma è con 'Firebase Valley Forge' che i nostri fanno un passo avanti; l'intro della canzone e la sua struttura sono più che mai maideniane e riprendono capolavori come 'Hallowed be Thy Name' e 'Alexander the Great.' Come sempre il brano è ineccepibile sul piano musicale e anche l'assolo ci porta verso il migliore Dave Murray.
Si torna poi a premere sull'acceleratore con 'From an is to a was', brano non memorabile che riesce ad incidere meno rispetto ad altri contenuti su questo 'Better Beware!'. Molto più riuscita è la successiva 'The Absence', che già come la precedente 'Up is down, Black is white' si muove su una varietà di ritmiche e di tempi che porta i Black Phantom in territorio più vicino al prog metal, dando prova della grande versatilità del gruppo sul piano compositivo ed esecutivo.
L'album si avvia alla conclusione offrendo ancora alcuni brani di ottima fattura: 'Ninth Ring of Hell', pervasa di atmosfere darkeggianti e 'The Invisible Man', tanto semplice quanto efficace, soprattutto nei passaggi strumentali.
Il finale vero e proprio è affidato ad una cover e quale band potevano omaggiare i nostri Black Phantom se non gli Iron Maiden? la scelta cade su 'Total Eclipse', certamente più oscura e meno conosciuta di altri grandi classici della Vergine di Ferro; il brano è eseguito in maniera impeccabile, con il binomio basso/batteria in grandissimo spolvero e la voce a dir poco perfetta. Al di là delle ovvie ed inevitabili differenze timbriche, il viaggio di Manuel Malini nei panni della Air Raid Siren può dirsi pienamente riuscito.
Va detto che 'Better Beware!' è una grande prova di tutto il gruppo nel suo complesso: un disco completo: ben suonato con pezzi se non originali nello stile, certamente molto efficaci e coinvolgenti. Un must per tutti gli amanti del British Steel.
Alberto Trump