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Bloody Tears

IN THIS PAIN - Bloody Tears
(2010 - Autoprodotto)voto: 7/10
Gli In This Pain provengono dalle zone al confine estremo tra la Toscana e la Liguria, a cavallo tra Massa Carrara e La Spezia, e propongono un genere abbastanza particolare, segnato da molteplici influenze. La caratteristica principale del sound è una voce femminile molto melodica e pacata, spesso echeggiante sonorità gothic, che va a duettare con elementi sinfonici e giochi di tastiera, andando così a costituire un perno intorno a cui ruota il tutto. Il background strumentale è invece di derivazione strettamente metal, ed attinge a piene mani sia dalla tradizione heavy più classica che dalle sue derivazioni estreme, quali un certo tipo di post-black. Il primo termine di paragone che mi viene in mente, ovviamente con le dovute precauzioni, è la band spagnola Forever Slave.
Chiaramente sarà la tipologia di voce a discriminare tra le varie categorie di ascoltatori, facendo si che questo prodotto si rivolga quasi esclusivamente a chi apprezza le ragazze dietro al microfono.
Considerando che si tratta del primo lavoro in assoluto di questa band, 'Bloody Tears' risulta più che valido: i pezzi sono infatti molto curati, sia per quanto riguarda la composizione che per quanto concerne i vari arrangiamenti, e soprattutto sembrano avere le carte in regola per riuscire a coinvolgere. A mio avviso convincono maggiormente le fasi più tirate, in cui dominano corposi riff di chitarra e sfuriate in doppia cassa (da notare che la voce sa adattarsi benissimo anche a questi momenti, non risultando mai fuori luogo), mentre i brani più melodici stentano a decollare e causano cosi un leggero calo d'interesse.
Volendo approcciare gli In This Pain partendo da qualche singolo brano anziché dall'intero album, suggerisco di iniziare con 'Requiem' e 'Zombie', i due pezzi più immediati e facilmente assimilabili.
Come impressione finale, credo che ci sia da lavorare in direzione di una maggiore autonomia stilistica, ma a linee generali la strada intrapresa pare quella giusta: promossi.
Francesco Salvatori