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Mastermind Tyranny

TrackList
- Lucifer's Lair
- Fighter
- Mashed
- Adagio
- Game Of The Beasts
- Mystic Vision
- The First Winter Night
- Foreign Land
- Icy Spell
- Ashes Of Knowledge
ETERNAL SILENCE - Mastermind Tyranny
(2017 - Sliptrick Records)voto:
Tornano a far parlare di sé i lombardi Eternal Silence, che con questo ‘Mastermind Tyranny’ giungono al terzo full length. Rilasciato sotto Sliptrick Records, il disco, forte di dieci tracce, porta avanti le sonorità sinfoniche con vaghi richiami al gothic tanto care alla band.
Nel brano d’apertura, ‘Lucifer’s Lair’ , l’ascoltatore è accolto da una citazione del Caronte Dantesco, che con voce lugubre ci accompagna nel vivo della canzone, che tra armonizzazioni à la Iron Maiden e un ritornello travolgente, si rivela un’ opener piuttosto diretta e spedita. Piacevole e spesso vincente anche l’intreccio di voci che i nostri propongono in svariate occasioni. Ricordiamo, infatti, che ad accompagnare il cantato all’occorrenza potente e all’occorrenza delicato di Marika Vanni c’è anche la voce del chitarrista Alberto Cassina, decisamente migliorato rispetto all’esordio 'Raw Poetry' di cui ci occupammo anni addietro. Va segnalato anche il successivo 'Chasing Chimera' che ebbe un'ottima recensione su queste pagine. (NdR)
Anche ‘Mashed’ si rivela un brano aggressivo, grazie alla sezione ritmica incisiva e l’ assolo incalzante, l’interpretazione canora decisa (magari a volte un po’ tirata) e una batteria quasi martellante nelle strofe. Ben due le ballate presenti in questo disco: la prima è ‘Adagio’, dove una tastiera che recupera una sonorità da colonna sonora calma i sensi sotto un ritornello etereo, per un brano dolce, scorrevole e melodico. Più orientata sul malinconico è, invece, ‘Icy Spell’, composizione più cupa con un luminoso ritornello che accende gli animi. Abbiamo una struttura che si apre progressivamente in ‘The First Winter Night’, che sembra anche recuperare con più evidenza certi tratti di epicità dai primi Nightwish, e propone un ritornello solenne e potente. Anche ‘Foreign Land’ si difende bene, grazie ad un approccio più diretto e adrenalinico che mette in risalto la combo voci più tastiera, quest’ultima sempre molto prolifica. A concludere è ‘Ashes Of Knowledge’, brano riuscito ed intenso che sa farsi godere nei suoi sei minuti di durata.
Che dire, infine, di questo ‘Mastermind Tyranny’? Io l’ho trovato un lavoro riuscito e in grado di mettere in risalto le abilità dei componenti: se da un lato, infatti, abbiamo una tastiera decisamente ispirata e onnipresente, dall’altro troviamo una sezione ritmica solida da parte delle chitarre, che talvolta rubano la scena con delle azzeccate sezioni soliste. Cito, inoltre, il comparto voci, che ha fatto buoni passi in avanti rispetto a svariati anni fa, sia sul piano tecnico, sia su quello dell’incisività, proponendo anche ritornelli piacevoli, non sempre memorabili, ma che comunque fanno la loro buona figura. In definitiva, ‘Mastermind Tyranny’ potrebbe essere una gradita scelta per i fan del genere.
Francesco Longo