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The Welckomed

TrackList
- The 21st Trump
- Under A Dark Sky
- The Black Phoenix
- Butterflies In Flame
- Tell Me Priest
- Love Live You Live
- For What Is Righy
- The Disquieting
- N.W.O. (Show Me Your Soul)
- Stramonia (The Lord)
STRAMONIA - The Welckomed
(2019 - This Is Core)voto:
L'incipit di tastiere in pieno Simonetti's style ci dimostra subito in quale direzione il combo genovese degli Stramonia viaggi senza indugi. E' il campo dell'occultismo quello che i quattro ragazzi liguri vogliono cantare e la voce di Federico Arata viaggia su tonalità più che interessanti. Federico si occupa anche della stesura delle liriche e si sente come i testi e gli argomenti trattati gli appartengano, passa con facilità e naturalezza dal canto pulito allo scream, ma è nel growl che da il meglio di sè, visto anche il genere trattato.
Musicalmente trattasi di un Goth Metal con tastiere che sconfinano nell'Epic ma con una solida base power. Semplificando il tutto una miscela veramente esplosiva. la sezione ritmica è possente e precisa e non lascia spazio a nessun tipo di indugio, Giuse Lamanna al basso e Jack Stiaccini alla batteria spaccano prepotentemente con precisione e potenza! Alla chitarra troviamo Roberto Arata (tra l'altro anche compositore di tutte le musiche), che si lancia in assoli di buon pregio come nel brano di apertura "The 21st Trump" o in "Butterflies in flame", la sua capacità consiste altresì nel sostenere i brani con ritmiche di tutto rispetto come, ad esempio, in "Tell me priest" uno dei brani migliori a mio gusto. In questo brano anche la voce di Federico è veramente impressionante!!!
Non mi convince appieno la ballad "Love like you live" che risulta essere un po' piatta e poco originale anche se il guitar solo è di discreta fattura. Stesso giudizio per "The Disquieting" brano strumentale che, data l'esigua durata sa più di un interludio, ma non ne capisco sinceramente il senso. Il disco viaggia a fasi alterne, tra alti e bassi che lasciano trasparire sia le potenzialità che le incertezze comunque tipiche di un debut album.
A chiusura dell'album il brano "Stramonia (The Lord)", che, probabilmente nelle intenzioni della band dovrebbe esplicitare in maniera evocativa la personalità della band di Rapallo. L'esperimento riesce a sprazzi e non convince pienamente. Gli arrangiamenti sono troppo complicati ed i continui cambi nella struttura lo rendono veramente poco fruibile. Essendo poi un brano di oltre sette minuti (7'36") le lacune si evidenziano ancor di più.
L'album dovrebbe terminare qui ma, dopo un'attesa di ben 3 minuti e 4 secondi si palesa invece una ghost song, presumibilmente una outro che rende il finale meno amaro. Un debutto discreto ma ci attendiamo molto di più già dal prossimo album!
Gigius