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Below the cover of clouds

(ECHO) - Below the cover of clouds
(2019 - BadMoodMan Music)voto:
Gli (EchO) sono cinque ragazzi bresciani con una vena artistica particolare. Compongono melodic death metal e doom metal. Compongono demo, album e brani a dir poco mostruosi a livello tecnico, strumentale, testuale ed emotivo. Sono attivi dal 2007 e hanno pubblicato due demo:
- Omnivoid (2008)
- Promo 2010 (2010)
E tre full-length:
- Devoid of Illusions (2011)
- Head First Into Shadows (2016)
- Below The Cover Of Clouds (2019)
Pur avendo uno stile particolare e personale, hanno subìto delle influenze da artisti di una rilevante importanza come Shallow the Sun, Oceanwake e i mitici Katatonia.
“Sotto la copertura delle nuvole” è un disco meraviglioso, che induce alla riflessione ogni ascoltatore. Uscirà il prossimo 13 settembre, ed è un vero onore poterlo ascoltare in anteprima.
È ben strutturato, ed è costituito da sette brani, lenti, esplosivi ma soprattutto di spessore artistico. Rispetto agli altri album, lo strumento che prevale su tutti gli altri è la chitarra a sei corde. Si discosta parecchio dal doom metal suonato nei due lavori precedenti, ma credo sia vantaggioso per il gruppo, perchè riesce a sperimentare altre sonorità, riuscendo a mantenere lo stile che li rappresenta al 100%. La prima track “(Y)our Warmth” è introduttiva, strumentale per i primi 3 minuti, esplode al minuto 3.35 e ti incita ad andare avanti nell'ascolto. Caratteristica peculiare degli (EchO) è la fusione impeccabile tra parte strumentale, scandita da colpi di cassa accurati, e la parte vocale, in cui il testo acquista potere, ed è sullo stesso piano rispetto agli strumenti e alla melodia un po' sofferente e talvolta cupa. In “Culmine 2:18”, la terza traccia dell'album, sono riusciti a catapultarmi in una realtà parallela, grazie alle immancabili sonorità psichedeliche e allo stesso tempo malinconiche. Ho trovato alcune tracce inizialmente noiose ma che poi hanno raggiunto una certa epicità sul finale, quindi comunque apprezzabili perchè imprevedibili e con un effetto sorpresa davvero sorprendente. La traccia che, penso rimarrà indelebile, è l'ultima: “Awekening”. E' un viaggio mistico e surreale, riesce a trasportare in una dimensione onirica, per poi esplodere come una bomba, in modo intenso e sensazionale, a dir poco stupefacente.
Trovo ben poche parole per descrivere la sensazione, ma talvolta le parole non servono, bisogna ascoltare per comprendere. Dunque, vi lascio qui a lato i link per poter ascoltare e seguire questi musicisti, degni di nota.
Nora