Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Sancta Delicta II

TrackList
- Tempo Di Crisi
- Koza Noztra
- Essi Vivono
- La Valle Dei Morti
- Magia Nera
- Stato D'Assedio
- Requiem
- Coro Delle Ausiliarie
KOZA NOZTRA - Sancta Delicta II
(2019 - Autoprodotto)voto:
L'uomo è nato libero ma è ovunque in catene, è l'antico adagio filosofico di J.J. Rousseau. Usciti col primo full - lenght omonimo nel 2008, i Koza Noztra hanno sempre fatto della analisi socio politica un loro preciso impegno, i testi quindi risultano essere alquanto interessanti (al di là dell'angolazione politica di espressione estrinseca) o quantomeno possono apparire come degno spunto di riflessione. Musicalmente sono di impatto immediato, non vi è un qualcosa di realmente inesplicabile a livello costruttivo: le strutture armoniche sono abbastanza lineari, le melodie sono amiccanti e non pomposamente ricercate e le composizioni nel complesso scorrono senza particolari sussulti facendo godere le nostre trombe di Eustachio abituate sicuramente anche e ad altre sonorità decisamente e marchiatamente più violente.
I testi ricoprono evidentemente una parte predominante (e la scelta del cantato in italiano facilita non poco il compito del fruitore per una completa interpretazione filologica) non a scapito ovviamente della parte musicale che, come si è già ben evidenziato, è assai piacevole e che si va ad amalgamare ottimamente col contesto lirico, musica che oscilla tra sonorità heavy abbastanza moderno, si muove comodamente tra spunti classici di un Thrash canonico e non disdegna puntate verso aperture a quel Heavy - Rock sporco molto 80's Motorhead style (ripreso a piene mani dai romani Miss Daisy).
Azzardando un'ipotesi, nella mia personale decodificazione delle parti testuali, potrei affermare che la band pare abbia un approccio weberiano alla realtà e la conseguente stesura dei testi risente di questo impianto strutturale. Emerge la volontà di proseguire una certa tradizione storicistica - ermeneutica, cercando purtuttavia, inoltre, di porre le basi di principi generali per una comprensione storico - sociale. Spesso usano lo strumento dell'ironia sconfinando nella satire dei costumi italici oppure ricorrono alle armi di un fine e cinico sarcasmo (come nell'opener "Tempo Di Crisi" che ricorda molto nel testo il pezzo scritto da un certo Rodolfo De Angelis negli anni 30 nel secolo scorso e portato alla ribalta da Proietti); ma oltre all'aspetto sardonico, non si limitano a descrivere i fatti con spiegazioni asettiche - neutrali, ma emerge l'impegno a riferire le proprie indagini a fenomeni e processi concretamente, o meglio storicamente, dati. A volte possono risultare pleonastici nella scelta di talune preferenze linguistiche (in "Stato Di Assedio" le figure rappresentate sono fin troppo evidenti mancando di uno spunto allegorico), ma in generale i testi sono assai significanti e rimandano ad un certo movimento musicale italiano degli anni 70: pensate di trasportare gli Stormy Six in chiave metal.
Non è un lavoro da ascoltare in macchina coi capelli al vento (per chi ancora li ha...) e la mente sgombra dai dubbi, qui si chiama alla raccolta, alla riflessione, all'impegno intellettuale, a fermare l'incessante incedere del quotidiano e cercare di porre un punto, un rimedio a questa società del nessuno può farci niente.
La recensione non vuole essere anticipatoria, ma un invito all'ascolto, perchè questo lavoro composto di 8 pezzi merita veramente; quando tutta questa situazione emergenziale legata al Covid - 19 (e anche su questo i nostri sono stati profetici ma voglio tenervi sulle spine e non rovinare alle signorie vostre la sorpresa) sarà cessata, spero vivamente di vederli nuovamente attivi sopra un palco.
E' un'analisi, in ultima sintesi, a 360 gradi delle realtà, un viaggio musicale nei meandri filosofici, una cruda critica all'umanesimo, cattolicamente inteso, un approfondimento dell'esistenza più vicino a quello sartriano che a quello di Heidegger. Vi sono tracce infine di strutturalismo, di una elaborazione delle lezioni foucaltiane e la sua archeologia del sapere, un evidenziare un pensiero dell'altro nei confronti dell'altro medesimo.
Leonardo Tomei