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Phase Three

TrackList
- Firefly
- Mysterious
- Pouring Rain
- Walk Through Fire
- Calling My Name
- Burning Skies
- Higher
- Unstoppable Interlude
- You Can't Stop Now
- Our Song
- Rising From A Thunder
- Bad Timing (bonus track)
DEVICIOUS - Phase Three
(2020 - Metalapolis Records)voto:
Qualcuno di voi sarà magari sorpreso di trovare nelle recensioni questa band all'apparenza non italiana. Effettivamente i DeVicious hanno base in Germania, ma preferiscono definirsi un combo internazionale, dedito all'hard & melodic rock, tutto questo per dirvi che il cantante è l'italianissimo, umbro per la precisione, Antonio Calanna. Altri componenti provengono da Spagna e Serbia. Detto questo ho quindi deciso di recensire questo 'Phase Three' uscito per la Metalapolis Records e composto da 12 brani di scintillante hard melodic rock.
Come si evince dal titolo questo è il terzo cd che il gruppo produce nell'arco di tre anni, ed il primo con il nostro Antonio alla voce. Per il resto gli altri 4 membri sono gli stessi del lavoro precedente 'Reflections', mentre nel primo 'Never Say Never' erano in 6 avendo all'epoca, due chitarre.
L'inizio è subito interessante con 'Firefly' che fa presagire un buon lavoro complessivo, ritmo intenso e melodia a profusione, in più la chitarra di Radivoj Petrovic (non siamo parenti.. ahahha n.d.a.) disegna ottime trame. Diciamo classico pezzo da airplay radiofonica.
Avvio sincopato per 'Mysterious', poi la voce di Calanna si staglia imperiosa cucendo trame melodic rock sciccose, la canzone è di quelle che rimangono facilmente in testa per il ritornello, ma anche lo sviluppo musicale sia pure scontato in questo genere, è ben fatto. Intro di tastiere supportate da un riffing pesante di chitarra per 'Pouring Rain' che prosegue su questo trend con buone linee di basso (Alex Frey).
Con 'Walk Through Fire' ci si sposta su terreni vagamente AOR, ma sempre con un fondo hard rock abbastanza duro, quindi nessun sdolcinamento, poi la voce decisamente aggressiva di Calanna evita che questo accada. E con lui i ghirigori chitarristici di Petrovic, davvero sugli scudi!
Devo dire che la voce del ragazzo di Foligno ben si adatta al sound dei DeVicious, impeccabile la pronuncia inglese, diciamo un valore aggiunto all'interno di un gruppo dalle mille sfaccettature.
In 'Calling My Name' la personalità del nostro connazionale esplode in tutta la sua perentorietà, il suo passato di cantante di musical prende il sopravvento con un'interpretazione superba, ottimo il lavoro di basso molto presente, questo brano evidenzia le capacità compositive del gruppo con qualche accenno progressive.
'Burning Skies', anche qui il basso fortemente protagonista, diversamente dal brano precedente qui si vira più sul lato melodico, ottime coralità e ritmo suadente e cadenzato, con un bel solo di Petrovic.
Ottima intro di tastiere (Denis Kunz) per 'Higher', lo sviluppo è molto attento a non snaturare il sound hard rock inserendovi alcuni accenni AOR senza esagarare, ancora un plauso alla voce che si modula alla perfezione nelle varie tonalità. Dopo la breve strumentale 'Unstoppable Interlude', alquanto futuristica, si riparte dalle sue note finali con 'You Can't Stop Now' brano di facile ascolto ma dalla imponente struttura, specialmente nelle linee vocali e nel ritmo dettato dalla batteria di Lars Nippa, ottimo anche il keyboards. Keyboards che al solito hanno la priorità introduttiva anche di 'Our Song' dove il suono della chitarra si inasprisce, per un concentrato di frizzanti armonie.
'Rising From A Thunder' è il sigillo a questo album, un flavour quasi epico che ci porta alla mente band storiche di heavy rock più melodico, un autentico manifesto per i DeVicious che cercano giustamente la consacrazione, e questa song ne è l'apripista, la chiave per scardinare il portone del successo, il coro è da brividi! Si chiude con la bonus track 'Bad Timing' introdotta dal piano, offre lo spaccato più intimo dei nostri protagonisti e da l'opportunità ad Antonio di sublimare le sue incredibili doti. Ho la pelle d'oca all'ascolto e sono fiero che un ragazzo delle nostre terre porti così in alto i nostri colori, del resto se è stato scelto tra oltre duecento pretendenti un motivo ci sarà, no?
'Phase Three' è un ottimo album di hard rock melodico, decisamente più maturo rispetto ai lavori precedenti, perfettamente in linea con i canoni eighties, ben scritto, ben suonato e ben cantato. Consigliatissimo per gli amanti del genere e per chi ha nostalgia degli anni che furono. I DeVicious sono una bella scoperta per il sottoscritto e sicuramente una grande conferma per chi li conosceva.
Klaus Petrovic