Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Another Time And Place

TrackList
- Hear Another Song
- Wild Heart
- Disappointed
- Strangers In The Night
- The Distance
- Shout
- Another Time And Place
- The Miles That Make A Road
- The Night Goes On
- A Thousand Lies
- Your Voice Inside
- The Distance (Laed Vocals Gianluca Firmo - European Bonus Track)
ROOM EXPERIENCE - Another Time And Place
(2020 - Burning Minds Music Group)voto:
Dopo cinque anni tornano i bresciani, dal look decisamente americano, belli freschi freschi dopo aver dato alle stampe questa seconda opera di Aor. Un sestetto ben oliato ed affiatato nel quale ogni singolo musicista riesce a ritagliarsi un proprio spazio giocando molto bene nel proprio ruolo: non vi sono dei gregari, ognuno eccelle e brilla di luce propria senza però correre il rischio di oscurare il talento del collega. A tutti gli amanti di un certo Hard Rock patinato che sconfina in sfumature Aor, questo cd è vivamente consigliato; ma andiamo ad analizzarne il contenuto.
Si parte con "Hear Another Song" con una intro chitarristica che sembra arrivare ad un universo satrianesco, ma che poi plana con tranquillità su melodie che ricordano Alice Cooper. Una traccia da ascoltare tutta di un fiato dove il cantante riesce a modulare senza sforzo apparente alcuno la propria voce.
Le iniziali tastiere bongioviane dei primissimi album ci introducono ad una song leggermente più pacata rispetto alla a quella iniziale. Per voi cuori selvaggi che amate cavalcare le strade notturne deserte in perfetta solitudine.
Hey Van Halen fatti un po' più in là che sta salendo sul palco Steve De Biasi: non rimarrete delusi (al contrario del titolo) da questa "Disappointed" che potrebbe stare beatamente in una qual si voglia classifica americana. Una traccia molto solare e piena di energia.
"Strangers In The Night" inizia con un cantato con appoggi quasi liristici che vi faranno ricordare la profondità vocalistica di Meat Loaf, per poi dipanarsi su binari tendenzialmente melanconici miscelando saggiamente le sonorità degli Whitesnake con quelle dei Dokken tipiche degli anni 80.
Poteva mancare il momento della ballad? Certo che no! Ed ecco puntuale che arriva a circa metà del cd: "The Distance" inizialmente per impatto vocale fa balzare all'orecchio la tonalità calda ed avvolgente di Chris Rea. L'assolo è piacevole con lieve accenno di espressione tecnica in rapidi passaggi. Una ballata di derivazione kansasiana se mi concedete il termine.
Dopo una traccia lenta bisogna ripartire e quindi "Shout" si legge sotto questa ottica. Una canzone che relativamente al genere qui suonato si discosta leggermente, per via della velocità di esecuzione, dal resto delle composizioni. Un grido pare più liberatorio fors'anche catarchico. Il passaggio di basso è interessante perchè si evidenzia per ruvidezza in chiaro spirito Hard Rock. Azzeccato il fade out per chiudere il pezzo.
Mi aspettavo un po' di più dalla title track che, essendo tale, mi doveva dare quel quid in termini di pomposità, di enfasi, di epicità. Invece non si discosta tantissimo dai canoni del genere, rimanendo, a mio giudizio, attanagliata a schemi melodici un po' scolastici. Mi attendevo una song un po' più potente con maggior tiro.
Oserei definire di passaggio l'ottava traccia, un pezzo da ascoltare sorseggiando il proprio cocktail preferito godendo della brezza serale di una primavera inoltrata. Attenzione ad un passaggio centrale di riff che ricorda una canzone del nostro Vasco nazionale (a voi indovinare di quale pezzo si tratta).
E lo show continua come la notte che va avanti, ma ce la faremo noi vecchietti a reggere il colpo in attesa del gran finale? Dai teniamo duro e muoviamo ancora le nostre stanche articolazioni perchè ci attendono ancora due momenti.
"A Thousand Lies" non molla la presa, ti incita allo scuotimento. Non mentiamo però a noi stessi, vorremmo andare via, ma la musica è talmente piacevole che fra una seep e l'altra ci abbandoniamo alla accattivante melodia di questo pezzo.
Quanti, dopo la conclusione di una relazione, con la testa fra le mani, hanno sentito risuonare nella propria testa il suono della voce della ex. Il cd si chiude così (a parte la ripresa di "The Distance" con ospite vocale Gianluca Firmo), con una pesantezza leopardiana data da una assenza incontrollata che la chitarra di De Biasi dipinge perfettamente con tecniche da pittore della scuola fiamminga. Rimane quel senso di riflessione per un amore andato, per un amico perduto, per magari gli errori commessi nel passato. Degna conclusione di questo bel cd suonato da veterani del pentagramma.
Leonardo Tomei