'Hybridized' è l'omonimo album di un gruppo di ragazzi che decidono di unirsi e suonare producendo dei pezzi propri. Il nome deriva dall'unione del thrash e del death metal, entrambi generi musicali che appartengono ad ogni membro della band.

Nati nel 2016, la formazione prevede una completezza a livello di strumenti, infatti, troviamo chitarra e voce, basso, batteria, voce e seconda chitarra. Dopo un anno dalla loro formazione nasce un EP, il cui titolo cattura subito l'attenzione, almeno la mia, mi ispira ad esplorare le connessioni che una mente umana può dedurre, 'Mental Connections', contenente tre tracce. E' un lavoro decisamente profondo e complesso. Personalmente l'ho adorato.

Dopo questo lavoro si fermano con la produzione per circa un anno e mezzo e continuano con i live, approfondenso il rapporto tra loro e il pubblico, tastano le emozioni, le reazioni e godendone crescono e maturano ancora di più anche a livello professionale oltre che personale. Così, lo scorso 6 Aprile, esce il loro omonimo album, il primo, completo di nove tracce, in cui, onestamente, mi aspettavo un mutamento, una maturità ancora pià decisa e spiccata che non mi è arrivata.

I brani mi appaiono sempre ripetitivi anche se le tematiche ruotano attorna alla religione, la politica e la società odierna. E' vero che ci sono elementi preziosi che risaltano non appena si ascolta un brano, quali l'intro. Ogni intro è particolare, anche se alla fine pure quest'ultimo sembra essere ripetitivo per tutto l'album. Ciò che invece mi ha incuriosito e conquistato è il suono iniziale, quei riff, quei beats energici in cui tutti gli strumenti trovano un'armonia pazzesca tra di loro, voce compresa, creando un groove meraviglioso. Per gli amanti del genere, della fusione tra death e thrash metal è sicuramente un album interessante e consigliato.

Nora