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Quinta Essentia

DISMAL - Quinta Essentia
(2020 - Dreamcell11)voto:
Un tamburo tetro apre il lavoro dei Dismal, proiettandoci nella loro dimensione oscura. Attivi dal 1995, caratterizzati da un' ottima voce femminile e ritmi gothic molto ispirati ci propongono un grande lavoro.
'Gold Leviathan Part I e II" ha un bel mix sonoro, suoni gotichi, sovrapposizioni d'archi, una voce chiara, limpida ed espressiva e una bella struttura. Mi soffermerei soprattutto sulla compositività del gruppo, di livello molto alto, sia strumentale che vocale, mai scontati e melodici al tempo stesso.
'Turn Black light , act I , II e III' è molto malinconica e sognante, con il piano che accompagna il brano senza mai essere invadente, condito da cori gotici ben fatti, tante variazioni ritmiche, alcune addirittura jazzate, il che dimostra la capacità strumentale di cui parlavo sopra. Ma le sorprese non sono finite, chitarre acustiche e un cantato in italiano caratterizzano 'Alma Mater(Alchimia della Natura)'. Un testo poetico, archi che accompagnano le partiture acustiche, che altro dire, ascoltatelo assolutamente.
L'influenza della musica classica/sinfonica è evidente, senza mai scadere nella banalità, basta ascoltare 'Mind & Randomness', dove il tutto si miscela con tempi prog, sembra quasi riduttivo catalogare il brano, le componenti sono tante. Se proprio devo andare a trovare il pelo nell'uovo, ci vorrebbe un po' di potenza e volume in più per le chitarre, ma è un gusto puramente personale, credo che la band abbia scelto volontariamente quest'equalizzazione.
Bell'apertura con un coro veramente epico, da opera rock, in 'Hermes, the Thrice-Greatest' rendono il brano unico con tanto di aggiunte latine nel testo, i musicisti sono di un livello anche culturale oltre che musicale, molto alto rispetto alla media.
'Beyond the Matter', con suoni ambientali, elettronici ed oscuri, ci fa viaggiare con la mente, fino all'inizio possente delle chitarre monolitiche che rendono pesante (in positivo) il brano.
'The Big Bang is my Light' è ancora diverso dagli altri, con un parlato su piano molto ricercato, ormai riconoscibile il marchio di fabbrica della band, che riesce a spaziare in vari generi, cantati in italiano e in inglese, istrionici come pochi.
Siamo verso la fine 'Pale Blue Light', dall'inizio lento e massiccio, diventa un brano tra ambient e prog, persi nel sistema solare di cui parla il brano, tutto ben riuscito.
E si chiude con 'Leviathan part III, Become', suadente e sussurante, ci conduce alla fine di questo percorso che ho trovato a dir poco meraviglioso.
Merita sicuramente più di un ascolto, soprattutto per gli "esterofili" che snobbano band italiane, di questo calibro.
Alex G



