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Chaos Lord

TrackList
- The Dreaming City (intro)
- Lord Of A Dying Race
- Horns Up
- Chaos Lord
- Through The Horsehead Nebula
- The Battle (Death From The Depths Pt. II)
- And He Will Rise Again
- Firebird
- The Pages Of My Life
- True To The End
DRAKKAR - Chaos Lord
(2021 - Punishement 18 Records)voto:
La band è attiva dal 1995 ed ha caratterizzato la scena Epic e Power del panorama italico generale. La devozione, la perseveranza, la tenacia e l'impegno portati avanti da quasi tre decadi di produzioni, vedono in questo ultimo full - length i frutti di una sintesi virtuosa fra classicità mitologica musicale e schemi più aderenti alle più recenti sonorità.
I rimandi a gruppi stranieri sono decisamente chiari, ma il discorso diventa troppo semplice di fronte al continuo rifiorire e perdurare contemporaneo di certi stilemi che, cercando di proporre un'arte impegnata, formatrice ed educatrice di saperi armonici, ripropongono il tema, la questione della "tipicità" come categoria estetica fondamentale. Tra i vari artisti, il combo milanese potrebbe essere ritenuto interprete ufficiale di una certa vena poetica, ed in quanto tale genererebbe nell'uomo determinate qualità: ma per raffigurarle l'artista deve condensarle, generalizzarle, tipizzarle appunto. E' necessario scegliere le migliori qualità e i migliori sentimenti dell'indole umana. Appare, questo cd, come espressione della produzione del tipo positivo (termine in questo caso lontano dalla accezione data dalla contingenza del momento), arte e capacità di per se stesse più che legittime e dense di possibilità, ma si potrebbe anche dire che i cinque musicisti meneghini (cresciuti, evoluti e preparati in cotal guisa) si sono accorti che non solo la positività ideale, ma la vita in tutta la sua complessità problematica (dubbio, errore, fallimento compresi) deve divenire oggetto della musica stessa.
Relativamente all'immortalità, abbiamo cambiato direzione di ricerca. Se Proust cercava nelle intermittenze del cuore e nella memoria involontaria la percezione di se stesso come non più mortale, qui si cerca epicamente di contrastare quella deriva mondana ossessionata dalla cura del corpo perchè la psiche non la curiamo con la parola ma con la chimica, perchè si è deciso che anche essa è diventata un oggetto corporale. Coraggiosamente, sebbene imponendo clichè melodici antichi ma nella loro essenza ontologica storica ancora validi, la band contrasta la mortalità, la mediocrità, la circostanza, la congiuntura. Ci aiutano a combattere il nostro destino della Morte Inevitabile, impersonificata non più dall'Angelo della Morte, bensì dal Demone della Banalità e della Noia. Cerchiamo di rifuggire da tutto questo ma la fuga stessa ci rende vieppiù banali, noiosi e annoiati.
In questi pezzi c'è tutta la volontà, la fermezza, il cipiglio di arrestare questo mondo veloce, fugace, effimero, pieno di luoghi comuni, sfavillante di personaggi smaniosi di allontanarsi da tutto questo, di presentarsi originali, ma la platealità debordante del movimento e del gesto renderà gli stessi personaggi a loro volta dei luoghi comuni. Nella nostra cultura e nella nostra società l'originalità è considerata come una virtù pressochè in tutti i contesti. A volte l'originalità è soltanto apparente o di superficie, ma l'unico caso in cui biasimata è quando risulta essere velleitaria o inefficace. L'originalità ha un gran merito; ma il pericolo della stravaganza, a cui ci espone l'ambizione della novità originale, deve farci tenere sempre l'occhio alle orme impresse da quelli che prima di noi salirono a gloriosa fama. A buon intenditore... Horns Up
Leonardo Tomei