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The Ugly Truth

INFERNALIZER - The Ugly Truth
(2021 - Rockshots Rec)voto:
Un apparente Horror Metal che ha poco ha da spartire con il capostipite del genere quel fantasmagorico Vincent Damon Furnier, ma si sa a volte i confronti non rendono giustizia e in sintesi vanno anche poi presi con le dovute molle.
Claudio Ravinale, conosciuto probabilmente per la sua militanza nella band Death Metal Disarmonia Mundi, si cimenta in questo nuovo progetto che ad un ascolto più attento ed appropriato si discosta, musicalmente parlando, dal genere precedentemente accennato (sebbene i rimandi iconografici ed ipertestuali siano ben presenti) e si cala totalmente e con profonda umiltà in atmosfere che si avvicinano parecchio ad un Gothic Metal di nuovo millennio.
Poco più di 30 minuti dui musica per questo lavoro di esordio del nuovo moniker che, a parte l'intro e l'outro entrambi strumentali e che rendono omaggio alla passione del cantante per le pellicole horro anni 80, si dipana tra sonorità vocalistiche più aggressive (vedi le tracce numero 2 e 3) ed echi vagamente classicheggianti come nella song "In Retrospect" con tanto di coro osanna folle.
"Cruel Intentions" nel suo incedere ed uso delle tastiere mi ricorda molto i Cradle Of Filth però con un tocco di melodia tipicamente italica che dà alla canzone quella marcia in più.
La title track è una song potente, oscura e sospesa che sta fra i Grip Inc. e i Rammstein: le dinamiche sono giustamente bilanciate e la linea del cantato è amalgamata perfettamente con tutta la struttura del pezzo.
La percezione di una visione di fine mondo apocalittica di tutta la realtà che ci circonda permane si subodora fino al termine dei pezzi rimanenti ("In This Worl Or The Next" si odono col dovuto distinguo, e tralasciando la timbrica vocale, i System Of Mercy); siamo costretti da Ravinale e soci a vacillare tra finzione ed apparente verità, fra follia e quotidiano equilibrio, quasi che il dover essere inquadrati nei vari ruoli esistenziali imposti dalla vita ordinaria sia una insofferenza interiore indicibile che rischia di portare ad una schizofrenica presa di posizione che grida vendetta verso altri orizzonti urlando al cielo "I Don't Wanna Be Me".
Leonardo Tomei