Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
The Adventure So Far

TrackList
- Ekphrasis
- The Beautiful Unrest Of The Soul
- Prima Ballerina
- All I Kneads Iz U !!1!
- Entertrain
- Trascendence
- Noble Reasons
- One Hundred and One Obodenus Rosmarus
- Mummies Euphoria
- The Adventure So Far
DR. VIOSSY - The Adventure So Far
(2020 - Autoproduzione)voto:
Introdotti da una copertina che ricorda Flex-able di Steve Vai, ma con meno chitarre molli e più trichechi, ci troviamo in presenza del debutto solista di Dr. Viossy, al secolo Michele Vioni, guitar hero vero, anche se è oltremodo riduttivo usare questo termine nei suoi confronti, in quanto il nostro, oltre ad un curriculum artistico mastodontico è, parafrasando l'immenso Carmelo Bene, un Classico, in quanto il suo metodo didattico, l'eXtreme Hard Rock Guitar, al pari di Czerny, Schumann, Chopin (tanto per rivangare qualche reminiscenza pianistica personale) è una pubblicazione edita da Carisch, uno dei più prestigiosi editori musicali italiani.
Questa breve introduzione dovrebbe far capire la levatura artistica di Dr. Viossy che, a Ottobre dello scorso anno, ha deciso di uscire sul mercato con il suo esordio discografico solista, il presente THE ADVENTURE SO FAR, lavoro completamente strumentale in cui siamo accompagnati attraverso sensazioni e stati d'animo sinestetici, dove ogni brano assume una sostanza quasi materiale, come nell'introduttiva Ekphrasis, brano dalle atmosfere eteree e sintetiche, in cui la chitarra si sostituisce alla voce per descrivere l'atto di creare arte: roba che fa ticchettare il cervello come una calcolatrice, per intendersi. Degno di nota il fatto che il musicista, piuttosto che partire con un brano sborone e “stupirci con effetti speciali e colori ultra vivaci”, intraprenda la strada opposta e ci catturi partendo dall'interno, per poi venire fuori con tutta la capacità solistica che lo contraddistingue.
I muscoli però fanno presto ad uscire allo scoperto e, quello che era stato solo “accennato” all'inizio, esplode con la successiva The Beautiful Unrest Of The Soul, in cui si è letteralmente spettinati dallo sciorinìo di note prodotte, un vero schiaffo musicale.
Prima Ballerina, dal titolo richiama il grande Steve Vai, come anche quei colpetti di vibrato che sono quelle tecniche che mi mandano sempre in sollucchero (tipo le pinch-harmonics di Zakk Wylde); altro grande brano in cui la tecnica è sempre al servizio del feeling e della melodia mai scontata.
Per Entertrain, in cui troviamo il bassista Giorgio “JT” Terenziani - primo dei due ospiti presenti nel disco (l'altro ospite è Paolo Caridi, alla batteria in Trascendence) - mi sento di chiamare in causa la buonanima di Van Halen (che Dio l'abbia in gloria) per alcune sensazioni che mi ha suscitato, anche se la farina è tutta del sacco di Dr. Viossy e il rimando finale a “I Feel Good” di James Brown è la classica ciliegina sulla torta!
Nel disco troviamo diversi momenti di sperimentazione, anche piuttosto spinta (All I Knead Iz U, Noble Reasons, Mummies Euphoria) dove ci si stupisce delle peculiari soluzioni adottate in alternativa o in concerto al classico shredding veloce e ultra preciso che lascia sempre e comunque a bocca aperta, tipo quello regalatoci nella frizzante “One Hundred And One Odobenus Rosmarus” - i 101 Trichechi citati ad inizio recensione (ogni elemento presente nella copertina, ad opera dell'artista Valentina Liviero, ha il suo significato) - in cui non ci facciamo comunque mancare pure qualche secondo di cassa rotterdam.
L'avventura raccontata finora si conclude proprio con la title-track, un brano semiacustico che si trasforma in una sinfonia di commiato ariosa ed emozionale che sa tanto (lo spero proprio) di arrivederci.
La cosa che più mi piace dei brani di THE ADVENTURE SO FAR è che, pur essendo intricati e alcuni anche piuttosto lunghi e pieni di note, non sono mai noiosi o ripetitivi: l'attenzione è sempre mantenuta alta grazie alla varietà e allo spessore musicale di quanto ascoltato, e questa caratteristica è appannaggio solo dei più grandi; in definitiva, del puro talento e della totale dedizione allo strumento.