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II

TrackList
- Cartesio
- Back And Forth
- Talk To Me, Dragonfly!
- Facing The Deep
- Debris Essence
- II
- Dissolving Flowers
BENTHOS - II
(2021 - Eclipse Records)voto:
Si vanno ad inserire prepotentemente e con una certa personalità nella scia dei vari Tool, Opeth, ma anche Amorphis ed A Perfect Circle.
Si sono formati nel 2018 e gli studi affrontati al Conservatorio hanno dato i loro frutti, perchè oltre allo spaziare entro i limiti tracciati dalle band innanzi citate, riescono a toccare sonorità più lievi ed eteree ereditando a piene mani la lezione indicata a suo tempo da un gruppo come i Porcupine Tree (la strumentale "Facing The Deep" ne è la riprova materiale).
In questi sette pezzi, per poco più di trenta minuti di musica, c'è tutta la voglia di espressione di questi giovani ragazzi milanesi: mettere nero su bianco gli ascolti fatti, le lezioni apprese e cercare di fare una sintesi con varie atmosfere, atmosfere che si susseguono lasciando intravedere quell'ardore dinamico tipico di un certo periodo della nostra vita.
Sicuramente il livello di attenzione durante il passaggio di ogni singola canzone rimane sempre alto: si percepisce la ricercatezza dei particolari, lo studio accurato nel tentativo di non banalizzare i passaggi in ogni singola traccia ed anzi di creare un percorso lessico musicale all'interno di esse.
Una sinusoide strumentale vi accompagnerà attraverso un prisma poliedrico delle sensazioni scatenate dall'approccio di questo album di debutto; ma oltre alla sperimentazione nel modellare momenti sonori uno diverso dall'altro, vi è anche, e secondo il mio modesto parere oserei direi giustamente, un certo sfoggio di tecnica: i cambi repentini e continui in "Talk To Me, Dragonfly!" ne sono chiara e lampante dimostrazione, un atto dovuto nei confronti della padronanza dei propri mezzi che è stata fin qui acquisita, sicuramente passando molte ore sullo strumento, tempo rubato a faccende mondane ed effimere e dedicato allo studio, alla pratica, alla applicazione e a quell'approfondimento teorico che ha permesso la produzione di questi pezzi.
Non banale, infine, la scelta del titolo dell'album (trattandosi di opera prima...) e di aver allegato, oltre alle note biografiche chiare e coincise, un libretto con i testi dei pezzi.
Chissà se sentiremo parlare ancora di questa valida band, oppure passando gli anni i componenti si perderanno nei meandri oscuri della vita quotidiana.
Leonardo Tomei