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Purge//Purity

CORPORAIN - Purge//Purity
(2021 - Volcano Records)voto:
Dalla pagina Facebook della band si legge quanto segue "Questo album rappresenta la cima della scalata più intensa della nostra vita e non potremmo esserne più orgogliosi". Ed è giusto così, bisogna avere della virgulta baldanza soprattutto quando l'età anagrafica te lo permette; in effeti questi quattro giovani toscani se lo possono anche permettere vista la proposta esposta una oculata e meditata mistura tra Doom, Power e Gothic Metal, sintesi che possiamo percepire nella sofferente "Hollow" dove il riferimento a band tipo My Dying Bride oppure ai To Die For sembra quasi scontato tanto è piacevolmente evidente.
Questa atmosfera anodiana pervade tutto il lavoro, un senso di precarietà (forse musicalmente voluto e studiato) serpeggia fra le strutture dei pezzi. La decadenza messa su spartito, un disagio nei confronti del presente come se questo ultimo fosse soltanto un passaggio ad un qualcosa di imperscrutabile, di indefinito.
Le composizioni, a parte la prima traccia, che mi pare abbia una funzione puramente introduttiva con i suoi due minuti e ventisei secondi, hanno una durata superiore alla media. Se l'anima Power, lo spirito fantasmagorico e combattivo della band si esprime maggiormente in canzoni più accessibili sia per costruzione che per durata ("Inception" sta lì a dimostrarlo), quella più intimistica, complessa, gnoseologicamente alla ricerca di un quid che quotidianamente ci sfugge dalle nostre visioni costrette al tedio giornaliero, ebbene si esplica per esempio nella lunga traccia "Apocalypse". Con i suoi quasi sette minuti riesce a presentare le intenzioni della band, che mischia agevolmente le carte in tavola passando da una premessa molto soft al limite del noir, dell'oscuro, del misconosciuto, a dei passaggi che possono ricordare per certi versi i Disturbed soprattutto per l'uso delle timbriche vocali (sarà una mia impressione ma bisognerebbe migliorare la pronuncia in inglese).
Andando avanti nell'ascolto della canzone incappiamo nel melodico ed orecchiabile ritornello, molto arioso ed aperto; una scelta azzeccata che dà un po' di respiro alla dinamica stessa come quando si emerge dall'acqua a riprendere fiato. Interessante lo stacco centrale che prepara ad un passaggio pianistico memore del recente Simonetti per lasciare poi spazio a varie tematiche ritimiche. Funzionale l'uso del cambio di passo ove la cresciuta velocità si va a calmare in un ritmo cadenzato che dà la possibilità al cantante di mettere in evidenza le proprie doti. Tastiere e pianoforte comunque fanno da linee guida a questa godibilissima "Apocalypse" che come scritto prima racchiude le varie coscienze e pensieri dei membri del gruppo, un combo sì giovane ma con le idee già decisamente chiare in testa, che non profuma di acerbo, e questa prova di esordio può essere un buon trampolino di lancio per altre produzioni ed altre ben più oscure ed intricate sperimentazioni, perchè, secondo me, i ragazzi hanno facoltà e padronanza tecnica per mettersi ulteriormente in gioco.
Leonardo Tomei