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Declaration of War

IRON JAWS - Declaration of War
(2021 - Pure Steel Records )voto:
Gli Iron Jaws sono una band piemontese che, con grande attitudine, s'ispira al miglior speed metal americano. Ascoltando piu volte il loro nuovo album, sono costretto a fare un mea culpa poiche non mi era mai capitata l'occasione di ascoltare questa formazione devastante.
Dopo sette anni, esce il loro nuovo album "Declalation of War" per la Pure Steel Records. Notevole label tedesca che, con grande passione, si dedica a grandissime produzioni Heavy Metal. Con il nuovo album della band piemontese l'istinto primordiale della nostra musica preferita prende una bellissima piega.
L'iniziale "Satan's Bride" e la seguente "Speed Metal Commando" sono due inni al miglior metal americano/canadese degli anni 80; infatti gli echi dei grandi Exciter e Metal Church sono ben evidenti. I riff al fulmicotone, la sezione ritmica devastante e la voce graffiante del singer sono la pura essenza della potenza e dell'oscurità musicale.
"The Brawl" è un brano velocissimo che deve moltissimo ai Sodom degli anni 90. Puro thrash metal che scivola, con grande piacere, grazie all'impatto sonoro creato dai singoli musicisti. Un muro sonoro che spazza via tutto quello che trova davanti! Grande onore per la bellissima citazione del capolavoro cinematografico "Grosso guaio a Chinatown" in "The Hell of Boiling Metal (Big Trouble in Chinatown)'' dove i nostri creano un brano dotato di grande groove che deve molto agli immensi Overkill, ma anche al punk inglese dei primi anni 80 (GBH su tutti).
Ispiratissima ed incredibile la seguente "Declaration of War". Song massiccia e caratterizzata da cori riuscitissimi e coinvolgenti."Evil Bringer" è un brano dove emergono le grandi influenze del metal classico degli anni 80 ma senza risultare mai banale, anzi. Le linee vocali del singer e i riff ben costruiti sono le fondamenta di questa song veramente efficace.
Alla spedita "Idiot's Propeth" segue la tellurica "Grandier's Damnation" che, come i colpi di pistola dell'Ispettore Callaghan, colpisce duramente. All'intro oscura (molto Black Sabbath) seguono mitragliate di riff al vetriolo, con una sezione ritmica dotata di grandissima precisione e impatto. Quasi 4 minuti che devono tantissimo al thrash tedesco (Destruction e Sodom in primis).
Notevole la tiratissima cover di "Ton Of Bricks "degli immensi Metal Church. La sezione ritmica è distruttiva come un carro armato e la ruvida voce del singer personalizza, con la giusta sporca attitudine, un brano storico del metal americano. "B.M.W. (Black metal Wheels )" ha il fascino rozzo dei grandi Venom. Il basso pulsante ed energico spazza all'istante qualsiasi cosa; infatti il muro sonoro, come il buon metallo vuole, è decisamente devastante. I cori sembrano uscire dagli anni 80 e riescono a coinvolgere sempre di piu', con mio grande entusiasmo, i miei ascolti. Bravi Iron Jaws!
Dopo la spedita "Back on the Hunt" la conclusiva e strepitosa "Horns Up for the Metal". Song che conclude l'ascolto di un album veramente ottimo dove l'ispirazione è presente in ogni riff macinato e in ogni linea vocale. Un inno al grande metallo anni 80 che, oltre a risultare gradevole, è ben costruito grazie alle chitarre precise e alla sezione ritmica di altissimo livello. Si respira aria dei grandissimi Tank e del leggendario heavy metal dei primi anni 80.
Album da ascoltare e riascoltare!
Domenico Stargazer