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Storm

TrackList
- Enter The Storm
- Devotion
- Blessing In Disguise
- The Sinners
- Lost
REBIRTH - Storm
(2021 - Autoproduzione)voto:
Devo ammettere che non sono molto avvezzo alle voci liriche utilizzate in ambito metal (ebbene sì..), causa la mia matrice metallica fatta di ignoranza e Motörhead e poco ho fatto (a parte qualche lodevole eccezione) nel corso degli anni a seguire, per cercare di ovviare a questa mia mancanza, ma penso di riconoscere la bontà di quanto ascolto a prescindere dal genere musicale proposto e a volte ho anche la fortuna di trovarmi davanti a quello che si può chiamare talento ('nuff said).
Posso quindi ringraziare il nostro metallico direttore per avermi dato la possibilità di confrontarmi con generi anche molto distanti dai miei gusti musicali, come in questo caso, in cui ho avuto il doppio piacere e l'occasione di raffrontarmi con una band che possiede entrambe queste caratteristiche: i quei presenti Rebirth, che letteralmente sono rinati (e per fortuna!) alla scena metal grazie a questo 'Storm', un EP che promette benissimo e regala ancora di più, grazie alla voce cristallina della talentuosa Martina Russo, new entry nella band che impreziosisce la 4 tracce in cui si cimenta (la opener del disco è una breve intro strumentale che serve da prologo e che giustamente si intitola 'Enter The Storm').
La band ha colto veramente nel segno nell'annoverare tra le proprie fila una cantante così totalizzante e infatti i brani sono giustamente costruiti per concertare ed esaltare, se possibile, una voce così capace di esprimere i colori e le emozioni delle varie canzoni, pur permettendo ad ogni musicista (Fabio Granata alle tastiere, Davide Moro alla chitarra, Giorgio Mitscheunig al basso e Pierpaolo Canato alla batteria) di esprimere il proprio potenziale.
Ve lo dico (quasi) subito: il disco è un po' troppo breve e questa è l'unica critica che mi sento veramente di fare, perché è tale la consistenza e la coesistenza dei brani proposti (sembra di ascoltare un'unica lunga suite che potrebbe essere posta all'inizio o alla fine di un full length) che l'ascoltatore esce comunque soddisfatto a pieno dalla fruizione dell'opera, grazie anche a una resa sonora professionale e assolutamente coinvolgente che invoglia ad un ascolto multiplo: nel linguaggio videoludico ciò si chiama longevità ed è sempre un punto a favore di ciò che si ha tra le mani. Le canzoni hanno rievocato in me reminiscenze di gruppi distanti (ma poi neanche tanto) tra loro, come Lacrimosa e Inkubus Sukkubus, ma con il pregio di una freschezza che mi ha veramente catturato.
Il culmine di questa tempesta emozionale (senza nulla togliere al resto delle tracce, tutte di altissima fattura) è senza dubbio la conclusiva 'Lost', una cavalcata di 5 minuti che unisce al metal sinfonico proposto dalla band una nota epica che ci sta tutta e che, personalmente, mi esalta.
Rimane quel leggero languore di voler ascoltare di più di questi Rebirth che spero veramente sarà soddisfatto il prima possibile con un disco di più ampio respiro, in grado di eguagliare in solennità la potente delicatezza di questo 'Storm': bene, bravi e, mai come in questo caso, bis!
Cristian Angelini