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Residues

PRIGIONE ETERNA - Residues
(2021 - Autoprodotto)voto:
Dalla scena bresciana, i Prigione Eterna, ci propongono una versione estrema e sperimentale del concetto di rock.
Salta subito all'orecchio il suono non troppo definito, così come la voce registrata troppo bassa.
'Paracusia' ha un riffing iniziale che ricorda una versione pesante dei Timoria di '2020'. Il brano in questione è roccioso e monolitico, con belle variazioni ottimamente congeniate.
Anche la successiva 'Paranoia' è molto massiccia, si avvicina più al metal che al rock, anche per via del growling quasi ossessivo, abbinato con le contrastanti tastiere. Bellissima la parte centrale soft, con un solo pulito ben fatto.
Un suono quasi evocativo, introduce 'Morbidity', a differenza dei precedenti la voce inizia pulita abbinata a un pizzico di voce femminile e un riff sabbathiano. Apprezzo tantissimo la fase compositiva, che non viene esaltata da suoni un po' approssimativi, per i miei gusti.
Sembrano usciti da un film epico i suoni solenni che fanno da apripista a 'Crossing Over', che è caratterizzata dal ritmo serrato delle chitarre, riproposti in tutti i brani. Devo dire che il cantante se la cava meglio su lidi puliti piuttosto che il growl che resta un po stantio. I musicisti invece sono davvero bravi sia compositivamente che in fase di esecuzione, sia in parti distorte che clean.
Con 'War Sludge' si toccano quasi lidi doom, I suoni sporchi, ritmiche lente, voce urlata, davvero una bella sorpresa. La struttura si evolve in un brano quasi prog settantiano, dove la band da il meglio di se.
Ci avviamo verso la conclusione del disco, con 'Bent to final Doom', bella l'idea strumentale per poi svilupparsi in un brano simile al precedente, ma alternando la velocità del brano, rendendo l'attenzione di chi ascolta molto viva.
Chiude 'Umpteenth Disposable Exp', quasi un brano thrash, diretto, breve e con qualche rimando ai vecchi Megadeth, prima di concludersi quasi simmetricamente.
Una buona prova strumentale, stonano solo un po' la registrazione e il growling, in attesa di prossime evoluzioni.
Alex G