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Bright

BRIGHT - Bright
(2021 - Nova Era Records)voto:
Introdotti nel mondo BRIGHT da una copertina a dir poco reticente (ma che secondo me ha tanto da comunicare dell'anima della band – luminosa, ma con tanta oscurità dentro e fuori) si viene subito trascinati in un mondo molto personale fatto di chitarroni e melodie all'apparenza confortanti ("Blind Glare"), ma che sanno scavare nel profondo, grazie ad un approccio mai banale, ma che anzi va sempre nella direzione meno scontata e riesce, probabilmente grazie all'esperienza del quartetto, a mantenere sempre alta l'attenzione dell'ascoltatore.
La band è un'evoluzione della sua prima incarnazione, i Ghost Train del chitarrista Marco da Rold e comprende il cantante Emanuele Bonati, Renzo Carbone al basso e Daniela Usardi alla batteria, tutti musicisti di lunga esperienza, ognuno dei quali ha portato le proprie influenze musicali, (che abbracciano il rock dei 60/70 fino al sound che di quegli anni è diretta emanazione), il cui fondersi ha dato vita al suono di questo disco omonimo.
I brani sono senza tempo, nel senso che c'è il tentativo – riuscito – di mischiare sensazioni provenienti dai più disparati generi del rock in una amalgama che ha un proprio senso; in alcuni episodi possiamo notare una ispirazione più marcata verso una qualche particolare sonorità (la buonanima di Ian Curtis sembra fare capolino durante l'ascolto di "Liquors, Lips and Lead", per esempio), ma c'è sempre un guizzo originale che dà un senso di continuità a tutti i brani del disco e non fa mai pensare ad una mera emulazione, ma piuttosto ad una rilettura e reinterpretazione personale di certi stilemi.
Altro chiaro esempio di questi discorso musicale intrapreso dal gruppo è la traccia "Rules", utilizzata come video ufficiale, la quale oscilla tra atmosfere stoner e southern o la conclusiva "The Haunt of the Sleeping Dog" che macchia di dark un brano magnificamente psichedelico.
Bisogna aggiungere che anche la produzione cristallina giova a questo processo di sintesi e superamento dei vari generi: ogni strumento ha la propria dignità sonora e tutto funziona alla perfezione, rendendo il risultato spendibile anche a livello internazionale.
Anagraficamente sono un fruitore di musica abbastanza scafato, ma la band è stata capace di sorprendermi nel rendere il loro hard rock, bagnato di psichedelia e di sensazioni più dark, qualcosa di piuttosto inedito - mi piace molto il fatto che i ritornelli delle canzoni siano sempre altro rispetto a quello che mi aspetterei, con modulazioni vocali e armonie peculiari che conferiscono alle canzoni quella freschezza e quell'obliquità che cerco nella musica e che convincono di più ad ogni successivo ascolto.
Cristian Angelini