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Comfort Zone

SMOKING ROGERS - Comfort Zone
(2021 - Seahorse Records)voto:
Con una copertina proveniente dai sotterranei del reparto di radiologia del Fatebenefratelli, i cinque ragazzi romani sono con questo "Comfort Zone" all'esordio sulla lunga distanza. Sa quasi di autoproduzione dato che è stato finanziato e registrato da una delle due chitarre elettriche, Maurizio Lollobrigida e masterizzato con l'ausilio del bassista Alessandro Scerpa.
Edito dalla etichetta siciliana molto attenta durante la propria esperienza ventennale a lanciare le proposte più interessanti, il cd ci porta direttamente alle atmosfere di un certo Rock a crocevia fra il Blues, il Post Punk, il cantautorato ed il Folk tipico degli anni 70. Esplicativo in tal senso è la traccia numero sette: divampano le luci psichedeliche e vanno ad intercettare minigonne troppo corte che maldestramente riescono a celare gambe femminee levigatissime traballanti su zeppe abnormi e mostruosamente fuori misura convenzionale. Un bel esempio di Rock sanguigno che richiama alla mente i Black Crowes, un pezzo trascinante con un modello strutturale armonico che deriva direttamente da quei fantastici anni. La voce, inoltre, è vero che si rifà a quella della band di Atlanta, ma a volte fa capolino dispettosamente quella di quel funambolico personaggio rispondente al nome di Les Claypool.
Valeria Di Maggio, l'altra voce solista, accompagnata dalla propria chitarra acustica, dà sfoggio in "Pascal On Stage" (ottima l'idea di mettere sul palco un filosofo e matematico di cotal importanza) di tutte le qualità vocali in suo possesso, passando grazie alle brillanti corde vocali da atmosfere cupe e melanconiche a momenti di dolore e rabbia strazianti. Un pezzo splendido con una dinamica assai azzeccata che non eccede mai oltre il dovuto dettato dalle regole insite nel genere suonato e presentato.
Notevole poi il duetto a due voci nella western e romantica "I Want You To Know" dove il danzighiano Cicerchia (non fate battute alludenti ad un famoso film anni 80 con Boldi e Pozzetto) si con - fonde con la voce sensuale e provocante proveniente da un "Far" molto intimistico della Di Maggio: due volte di seguito me la sono goduta questa traccia di pregevole fattura (ma la Di Maggio ben si comporta anche nella ferrugginosa e punkeggiante "One Divison Left" dove si percepisce in lontananza l'eco della irlandese O'Riordan) che non ha nulla di veramente eccezionale, ma, e questa è una qualità non da poco, riesce a mettere in fila gli accordi adeguati commentati sapientemente dalla ritmica di Lisac alla batteria e del già citato Scerpa al basso.
Certamente non ci troviamo di fronte ad un cd classico di Metal, ma dare spazio anche ad altre sonorità per altro molto interessanti ed accattivanti, non può fare altro che bene al nostro spirito.
Leonardo Tomei