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Struggle Of The Gods

TALES AND LEGENDS - Struggle Of The Gods
(2021 - Punishment18 Records)voto:
Magniloquenza ed epicità come se non ci fosse un domani, con qualche spruzzata di atmosfere mediorientali a condire il concept di questo 'Struggle Of The Gods'- incentrato sulle avventure di Horus e le altre divinità del pantheon egizio - è la sostanza di cui è composto l'album di esordio dei power symphonic metallers TALES AND LEGENDS.
Ma c'è di più, perché in questo primo platter della creatura nata da un'idea del tastierista e compositore Andrea Atzori (mastermind anche del suo precedente progetto Ancient Knights), oltre alla teogonia che sorreggeva e legittimava il dominio dei faraoni sulle terre d'Egitto, si chiamano in causa anche dei e mitologie greche e nordiche per cui, nel corso dello svolgimento della storia raccontata, vengono chiamati in causa anche Zeus e Odino, in un team-up che non sfigurerebbe assolutamente in un Marvel-movie.
Per non farci mancare niente, poi, ci troviamo coinvolti anche in un torneo in cui Horus dovrà affrontare sette campioni Asi, per poi fronteggiare niente meno che Thor in persona e martello. Qui non possono non venirmi in mente i classici shonen manga in cui l'eroe si scontra con nemici sempre più forti e imbattibili, per acquisire maggiori poteri e consapevolezza del proprio valore.
Infine, acquisita da Horus la capacità di volare, l'armata multidivinica (se mi passate il termine) raccoltasi attorno al dio falco, torna in Egitto per spodestare il malvagio dio Set nella resa dei conti finale che lo riporterà sul trono appartenuto al padre Osiride.
Insomma, se siete alla ricerca dell'epicità più epica, in cui perdervi per quasi un'ora e dimenticarvi della noiosa banalità del quotidiano, questo disco (prodotto ai Sardinia Proud Action Studio e missato da Mattia Stancioiu presso gli Elnor Studios) fa per voi.
Niente di nuovo sotto il cocente sole egiziano per quanto riguarda le sonorità e il genere, dato che la band si rifà a quanto di meglio il power e il symphonic power metal ha prodotto tra la fine degli anni novanta e l'inizio del duemila, ma quello che difetta in novità, la band lo recupera nella bella forma delle canzoni che, una dietro l'altra, saranno in grado di farvi volare sulle ali della fantasia più sfrenata, sorretti dalla potenza, dalla melodia e dalla bravura degli strumentisti che affiancano Andrea Atzori: il cantante svedese Patrik J. Selleby (Bloodbound / Shadowquest), Carlo Figus (già guest musician negli Ancient Knights) alla chitarra, Michele Sanna (Coma / Shardana) alla batteria e Nicola Piras (Rial / Virgin Killers) al basso e dallo stuolo veramente corposo, per menzionare qualcuno in particolare, di ospiti presenti.
In chiusura una menzione particolare va alla copertina realizzata dal talentuoso illustratore Andrea Piparo, veramente evocativa.
Cristian Angelini